Mi pare del tutto evidente che nel musico-lecterareo poliforme mondo non alberghi invero alcuna celestiale de-justitia*.
Non saprei come altro esplicare ciò chè i miei stroboscopicizzati, increduli oquli et para-sbigottite, titillate orecchie hanno avuto l'onore et intimo congruo piacere (oltrechè un certo qual obliquo fastidio**) di percep/vivere giusto yesterday (Sabbatho)noche.
Per farla brevilinea: lo scrittore Massimo Carlotto, vox narrante, coadiuvato dal versatilissimo quanto tarchiato et mustacchiato (assai) Ricky Gianco, vox cantante e chitarra, dal finissimo polistrumentista Maurizio Camardi, saxophoni vari + live electronics e dal megalitico Patrizio Fariselli [de-cribbio!! Fariselli.. stento (e, spero, non me ne vogliano, gli altri fenomenali coprotagonisti) a crederci: dicesi/ossia RobbaDaMatti!!!1] al pianoforte, hanno offerto una acculturante et ricca d'humanità fèlice quanto intensa pagina; una perfetta et sinergica amalgama musico-lecterarea denominata "La terra della mia anima", tratta dal medesimo recente testo dello stesso Carlotto, basato sulle avventurose, documentate, non solo delinquenziali, reali vicissitudo di tale girovago/maramaldo (recentemente scomparso) Messer Beniamino Rossini.
Una performance davvero con i contro(cotton)fiocchi: alle proposte pagine di concitata et scarsamente allineata vita dello scapestrato Rossini, narrate con viva et sempre più intima quanto avvincente partecipatio, si alternano i (diciamo così) soundtrackistici contributi i quali rinvangano, ridonando loro adeguata luce et novella vitalità, talune immortali audiopages, vieppiù oramai semi-obnubilate (non solo dai presentzianti); sùl fronte meramente musicophono, nel conturbante et adeguato melange propugnato (si passa dalla Ribelle "Pugni Chiusi" à "Precipito, Precipito") personalmente gradii in maniera solida et stratificata alcune notevolissime repechages di talune tra le Aree-Areostatiche più sfavillanti et epocali: una esclusivamente pianofortizzata, accidentata, "Cometa Rossa" seguita più in là dalla storica e devastante "Luglio, Agosto, settembre (Nero)" risalenti all'ultimo quarto di secolo del millennio scorso, le quali, per ciò che mi concerne, risultano a tutt'oggi tra le più integerrime pentagrammatico-furnitures siano giammai state còniate dalla noche dei de-times à aujourd'hui.
Insomma: really una gran bella fazenda (ancorché, ahimé, per pochi et sparuti intimi).
* per fornire un example e senza nulla togliere, sia chiaro, al bananoso Personaggio oltrechè partendo dal naturale presupposto chè i due eventi poco hanno a che spartire: una precisa settimana or fù, sabato scorso quatorze July 2007, in quel di Kalari (come felicemente Laiv-riportato dal Messer Don oltreché Junio) il rùgoso veterorocker Lù Rid ha ricolmato, oltrechè le prospicenti platee dell'antico Anfiteatro Romanicus [grazie alla congrua presenzia di migliaia-et-migliaia di recaticisi generosamente aurigliatori], per la n-esima vuelta le proprie (presuppongo) satolle tasche tramite (sicuramente godibile chillonega) l'n-esima ripropositio, sotto differenti audio-spoglie, d'un vetero et, si mormora {personalmente non potrei fornire alcuna fattiva testimoniantzia in merito: non ne saprei alcunché}, "Berlinese" album(e) del millenovecentoseptanta-y-très (oggiùdilì);
** viceversa costoro di cui m'accingo urgentemente (altrimenti mi dimentico: non sono dotato di significativa memoria flash) à brevilineamente cianciare son stati accolti da una (oltretutto gratuita) sparuta manciata (300 "people-person" [per citare quegli skifiltosi dei Pissed Jeans] al maximum overdrive) di spaparanzati individui di cui, secondo stima [si spera attendibile, dopo i disastri delle Politiche 2006] SWG, al massimo un terzo era à fattiva conoscentzia della fattiva progettualità proposta on stage et della relativa humanitàde procreatrice di cotanta integerrima mescolantia suono-lecteraturistica.
*** (?) ora: non è ché Mister Lurid non meriti (ci mancherebbe altro) quanto generosamente today appienemani raccoglie, però, cribbio, vedere questi LorSignori quà su un palco addirpoqo scalcinato e trattati/considerati (ciò, sia chiaro, non ha inficiato minimamente sugli esiti qualitativi della performance) alla stessa stregua di improbabili intrattenitori della annuale festa parrocchiale, mi si concederà, risulta perlomeno discutibile se non moderatamente triste (antzichénò): but life goes on (come curiosamente cantavano gli Entombed).
***+* dimenticavo: la serata in quaestionem è parte integrante del palinsento della edizione '07 della annuale Rassegna 'Mare e Miniere'
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