Il country è un genere che ha visto nascere leggende come Hank Williams, Gram Parsons, Johnny Cash, che ha visto sorgere sotto la propria luce dischi di mostruosa bellezza come John Wesley Harding di Dylan o come Another Place, Another Time di Jerry Lee Lewis. Possiamo affermare con sicurezza, che tutti gli artisti di un certo rilievo anche se lontani da queste sonorità si sono avvicinati e confrontati con questo genere.
Uno di questi è McCartney, di cui tutti possono ricordare Rocky Raccoon, quell'incredibile ballata country contenuta in quello che era in sostanza, non un disco dei Beatles, ma uno stupendo sguardo nel futuro di ciò che sarà il "dopo"!
Infatti, per capire un disco come Red Rose Speedway, bisogna partire da quella traccia del disco bianco, per entrare senza correre il rischio di sentirsi disorientati o delusi nel sentire un country così strano, strambo, ironico e psichedelico.

Si parte con Big Barn Bed: un grande inizio, un pezzo che non ha cadute di tono, che rimane sempre teso e che finisce per sfumare nel capolavoro dell'album, ovvero la grande My Love, uno dei migliori pezzi scritti da Paul. La terza traccia ripercorre la formula vincente dell'opening-track, mentre One More Kiss è più tradizionale e sono brividi per la seducente melodia e per la perfetta interpretazione vocale. Chiude il lato A una gran ballata: Little Lamb Dragonfly impreziosita da delle orchestrazioni che n'aumentano il fascino.
Il lato B comincia con un pezzo (Single Pigeon) che contiene già tutti i cromosomi del classico Bluebird che comparirà qualche mese più tardi su Band On The Run. When The Night è caratterizzata invece da una gran performance vocale: tagliente, decisa e virile, mentre la musica suscita splendide emozioni notturne, emozioni che non si placano neanche con la strumentale Loup (1st Indian On The Moon), un pezzo che ha fatto scuola (Flaming Lips su tutti). Chiude un medley, composto da quattro movimenti, proponendo in salsa country le atmosfere ed i concetti musicali che dominavano Abbey Road.

Red Rose Speedway è un disco che andrebbe riscoperto e non solo per l'ottima qualità delle canzoni ma anche perché è permeato di quel suono tipicamente anni '70, un suono molto "low-fi", che riascoltato oggi è terribilmente "cool".

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