Da quarant’anni ormai il nome di Paul Simon rimanda ad echi di canzoni che sono entrate, a pieno diritto, nell’immaginario collettivo come un susseguirsi piacevole di ritornelli, musiche e testi che hanno segnato la semplice  storia di un contemporaneo songwriter d’oltreoceano. E di chi  ha avuto il piacere di stare ad ascoltare queste canzoni, a volte di straordinaria bellezza.

Non è un mistero che Simon fosse arrivato recentemente ad un punto difficile della sua carriera, che a sessantaquattr’anni sembrava stesse dando segni di cedimento. Poi, grazie ad una provvidenziale, quanto occasionale e per certi aspetti bizzarra convergenza, Simon è entrato in contatto con il “mago” Eno con il quale è riuscito a superare lo stato di “empasse”.

Come qualcuno ha osservato prima di me, è sorprendente come Simon canti in “Surprise” con la sua naturale e ancora limpidissima voce, come se intorno a sé vi sia ancora il consueto background fatto di strumenti perlopiù esclusivamente acustici, laddove invece Eno ha provveduto a tessere i suoi “Sonic Landscapes”con aromi e sapori  “discretamente etnici” o, comunque, in odor di “world music”.

Le canzoni, già ariose nella scrittura, raggiungono climi di variabile intensità, anche ritmica che lasciano intendere un Simon convinto e, a mio parere, convincente, sulla bontà del progetto. Sono 11 canzoni in cui il tradizionale lirismo di Simon si incontra con i fantasiosi dettagli elettronici di Brian Eno in un fenomeno creativo inatteso e talora entusiasmante per gli effetti armonici che ne scaturiscono.

Se poi si aggiunge che sono stati scelti musicisti di indiscutibile talento, come Steve Gadd, Bill Frisell o Gil Goldstein non risulterà difficile  comprendere come tutti i tasselli sembrino combaciare . Simon, in reatà non è nuovo alle molteplici e svariate possibilità delle contaminazioni. Già “Graceland” o “Rhythm Of the Saints” suonavano in questa direzione ; dopo sei anni di silenzio, quando già mille dubbi si affacciavano sul futuro del cantautore, Simon è però riuscito a fugarli in modo semplice: lasciandosi avvolgere da climi per lui insoliti e curiosi.

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