Ok, nel breve volgere di tre giorni mi son visto cronologicamente:

1 - l'altro ieri There Will Be Blood del 2007 (e ci ho fatto 'na semi rece),

2 - poi ieri The Master del 2012 ed ho commentato una rece già scritta qui sel Deb

3 - e infine oggi Inherent Vice del 2014 (di cui sto ehm, scrivendo...)

Pellicole girate da Paul Thomas Anderson, regista di cui mi son ripromesso una full immersion e di cui avevo accennato di non conoscere nulla ma mi sbagliavo perchè di lui avevo visto moooolti anni fa il film “Magnolia” di cui non ricordo una beata mazza se non che ci lavorava Tom Cruise (indi si per cui dovrò rivedermelo gioco forza per aver un idea più precisa su PTA).

I tre film (ehm, gli ultimi tre che ho visto) hanno delle costanti cioè sono abbastanza lunghi, tutti sopra le due ore (e a me non hanno annoiato nemmeno un po' e non ho trovato prolissi come invece qualcun'altro ha scritto), hanno attori di prima classe e sono molto belli (a mio avviso s'intende), al di là di ciò sono diversissimi tra loro, anche se vi appaiono molti degli attori visti in diverse delle sue pellicole (che pare sia una sua prerogativa o preferenza).

Qui in “Vizio di forma” termine contrattuale marinaresco che sta per qualcosa che ha a che fare con l'assicurare anche ciò che non viene contemplato nei contratti stipulati (almeno così m'è parso di capire) ci sta come protagonista un investigatore privato (Larry "Doc" Sportello interpretato alla grandissima da Joaquin Phoenix) alquanto fuori dagli schemi, che si presenta visivamente come una via di mezzo tra Lapo Elkan (sigh...) e John Lennon (rip), ma che a me ricorda per certi versi Jack Nicholson in “Chinatown” e per altri Humphrey Bogart (rip), quando lavorava nei film tratti dai romanzi hard boiled di Raymond Chandler (rip).

Non sto qui a raccontarvi la trama che tanto la potete trovare dappertutto come il fatto che sto film sia stato tratto dal romanzo omonimo di Thomas Pynchon scritto nel 2009, vi dirò solo che ci stanno tra gli altri due bei pezzi di Neil Young nella soundtrack, uno è Harvest e l'altro non ricordo il titolo mannaggiammè e non ho voglia di andarmelo a cercare.

Chiudo solo dicendo che nel film “ognuno dei personaggi ha già ciò che vuole o trova ciò che vuole”, il tutto ambientato in una atmosfera fine '60 o primi '70 in una California dai colori ancora hippies o da strafattoni come dicono nel film e niente...

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