Premessa necessaria: io li amo! Da quando li ho ascoltati per la prima volta... insomma, ci sono cresciuto. Loro mi hanno fatto conoscere gli Who, il grande Neil Young, i Fugazi, Chris Cornell, Andy Wood, Seattle anni '90.
Ciò detto, non li avevo mai visti dal vivo. Perso il tour del 2000, ho dovuto aspettare ben 6 anni e 2 album! Ma domenica c'ero al Forum. Eh sì sì cazzo!
Passa a prendermi Cavallo Pazzo, per strada recuperiamo Giordano e Ste. Alle 19.30 siamo ad Assago. Buon gruppo di supporto, 40 minuti di rock onesto.
Alle 21.10 salgono loro... Il concerto parte forte, una serie di canzoni molto pestate e veloci ("Go", "Last Exit", "Save You", "World Wide Suicide", "Corduroy", la nuova e stupenda "Severed Hand"). Il Forum è gremito, fuori i cartelli dicevano che i Pearl Jam ci chiedevano di non pogare, per ragioni di sicurezza. Ma non puoi stare fermo. Suonano da far paura, saltano, ballano, Mike con la chitarra fa quello che vuole; Jeff e Stone si guardano, si avvicinano, si piazzano proprio dietro a Vedder, uno di fronte all'altro. E Eddie è incredibile: ruggisce, potente, potentissimo, e quando pensi che più di così non si può la voce cresce ancora e ancora. Li vedi, ridono, giocano, si divertono un mondo. Eddie ha dei fogli e una bottiglia di vino, legge i primi e ci parla in italiano (è in Italia da qualche giorno ma parla meglio di Schumacher) mentre beve la seconda. Un momento tranquillo ("Unemployable"), ma è solo un momento, e si riprende a saltare. "Even Flow" è l'occasione per un assolo alla batteria da manuale di Matt.
"The world is dangerous.. but we're safe tonight", è "I Am Mine", e cantiamo tutti, a riportare la calma. La voce di Eddie è ormai bella calda e mette i brividi mentre canta "Man of the Hour" (se avete visto Big Fish, è la delicata perla sui titoli di coda). Tocca poi alla canzone più italiana, "MFC", scritta da Eddie imbottigliato nel traffico di Roma. Ma ecco: Jeff lascia il basso e imbraccia il contrabbasso, arriva "Daughter", altro tripudio, un po' ce la lascia cantare, poi allungano il finale, Eddie gorgheggia, si mette a cantarci sopra "Another brick in the wall (Part II)", duetta con noi, un verso lui, un verso noi. La voce si alza, in falsetto per "Faithful", ma torna subito potente e incazzata per il finale della prima parte, con in serie 3 brani velocissimi: "Comatose", "State of Love and Trust" e "Why Go".
La prima parte è finita, lasciano il palco, e un'ora è volata.

Neanche una sigaretta e tornano, anzi torna solo Eddie, chitarra acustica e la prima cover, dedicata alla moglie, conosciuta proprio qui a Milano nel precedente tour: "Picture in a Frame" (minchia, Eddie che mi canta Tom Waits, la mia ultima passione musicale!). Ora rientrano tutti, attaccano "Parachutes", forse la più bella ballata dell'ultimo album.
Poi arriva il momento più intenso dell'intero concerto: "Black". La canzone è un gioiello di suo, uno dei più belli in assoluto, la canta tutto il forum, quando attacca la melodia della seconda chitarra cominciamo a battere le mani a tempo e a fare il coro, e andiamo avanti mentre Mike trascina il finale e Eddie improvvisa, e continuiamo anche quando l'ultima nota si spegne, e ancora. Io sono in posizione rialzata, e vedo bene tutti noi in piedi che battiamo le mani e cantiamo e non la smettiamo più, e loro sul palco lasciano gli strumenti e si stringono e ci guardano e poi si mettono ad applaudirci e a ringraziarci. Che figata!
E via con la seconda cover, "Crazy Mary" di Victoria Williams, bel pezzo suonato in modo impressionante. E’ il gran finale, Eddie ci fa i complimenti, ancora in italiano, per il campionato del mondo, poi parte "Given to Fly", e si riprende a saltare. Ora attacca Stone, e alla seconda nota viene giù il Forum, è il loro inno, "Alive"... alla fine della canzone, mentre gli altri suonano, Eddie salta e si arrampica dappertutto, corre come un matto, alla fine inciampa su qualcosa e si schianta a terra (ma si spatascia proprio, un volo da ospedale, non c'ha mica più 20 anni...). Fortuna per lui che è ora di rientrare in camerino. Ma per poco, tempo zero eccoli fuori di nuovo; Eddie in effetti arriva un po' zoppicante, si appoggia all'asta del microfono, ma poi come niente fosse riprende a saltare e ballare, mentre urla "Do the Evolution", "Big Wave" e "Leash", per un finale pestato come l'inizio.
Si accendono le luci, ultima grande cover, "Rockin' in the Free World" di papà Neil Young. E infine, come di consueto, la splendida "Yellow Ledbetter" (caspita, un pezzo così è una b-side, da non credere).

Ora è finita davvero, due ore e rotti di grande musica, performance da ricordare. Mi è piaciuta la scelta di una setlist tosta, tirata e pestata. Ci sono quei concerti che ti entrano nella pelle, finora i Cure (tutte le 3 volte che li ho visti), i Depeche Mode e il mio primo di Battiato, ora questo. Non date retta a chi vi dice che sono vecchi, che si ripetono, che dopo Vitalogy c'è il vuoto.. Sì ok, hanno segato Riot Act, ma un passo falso su 8 dischi ci può stare. Questo è ancora un grande gruppo, grandissimo dal vivo. Energia da vendere, concerto vivo, vibrante, il più coinvolgente cui abbia mai partecipato. Lo senti che sul palco danno l'anima.
E questo lunedì in ufficio mi è lieve come neve.

...Hey hey my my, rock'n'roll can't never die...

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