Verona, 16 settembre 2006
Viaggio per la volta della città scaligera:
il tempo non promette bene e quando nel pomeriggio girovaghiamo per il centro città il sole non si vede benchè la pioggia rimanga sospesa nelle numerose nuvole. Finchè nell'attesa per l'apertura dei cancelli Giove decide di aprire i rubinetti e di annaffiarci per bene.
Impazzano i bagarini di impermeabili e ombrelli usciti da non si sa dove...
Alle 20 siamo dentro l' Arena ed è sconvolgente per lo splendore arcaico e l'armonia mistica che vi risiede: è il luogo adatto per vivere profondamente la musica.
Iniziano i supporters "My Morning Jacket" e miracolo! la pioggia smette.
Il gruppo ci sa fare e il pubblico fradicio si fa avvolgere volentieri nell'atmosfera ruvida e blues dei brani... Quando il gruppo torna all'asciutto i roadies lavorano su un palco che sembra un opera di Christo e Jeanne-Claude con tutta la strumentazione ben impachettata e protetta e alle 21 il palco è pronto... tutti aspettano l'ingresso dei PJ ma in scena rientra la pioggia che fa naufragare la speranza di un concerto asciutto. Eddie Mike Stone Jeff Matt Boom iniziano ed è un delirio!!!
Si inizia soft con Release ma il fuoco deve scorrere per vaporizzare l'acqua del cielo e i PJ bruciano lo stage con given to fly, corduroy, wolrd wide suicide, do the evolution e severed hand.
L'acqua non fa soccombere il pubblico che urla, canta, salta (a rischio della vita sui seggiolini viscidi dell'arena!) e PJ non si risparmiano mai ed anellano altri brani indimenticabili tra cui Even Flow, Not For You, Jeremy, Better Man e Blood (!).
Si arriva alla prima pausa un'ora è volata e le nuvole iniziano a far intravedere una timida luna...
Il tempo di respirare senza cappuccio di plastica indosso e Loro sono nuovamente sul palco e ripartono con 2 dei brani migliori del nuovo omonimo album: Inside Job e la tenera Come Back susseguita dal tributo a Johnny Ramone con I Believe In Miracles. Poi ancora Porch e Life Wasted per riscaldare i presenti.
Secondo break brevissimo e si riparte con Small town in ederly woman... acustica e bellissima, un piccolo omaggio a Verona con siparietto sulle note di My Sharona che diventa My Verona!
E poi un finale travolgente: Once, Alive, Rockin' in the free world e la stupenda Yellow Led Better che incorona Mike Mc Ready come mio personale eroe della serata: quale magica intensità scaturisce dalla sua chitarra! Si esce dall'arena bagnati, felici, stremati con il cuore che è ancora in tumulto per lo show di puro e semplice rock a cui ho avuto l'onore di assistere insieme ad altri ventimila!
Non saranno sperimentali, non inventano nulla di nuovo, non avranno più il benestare della critica ma ragazzi se volete ascoltare rock i Pearl Jam dal vivo e nel 2006 ne sono - ancora - la massima espressione!
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