Satellite Party è il nuovo progetto di Perry Farrell, carismatico leader dei Jane's Adiction, uno dei gruppi più importanti degli ultimi 20 anni, scioltisi definitivamente due anni fa. Affiancato dall'ex chitarrista degli Extreme Nuno Bettencourt e da altri musicisti-personaggio, Farrell torna con un progetto che sembra costituire un sunto della sua carriera. C'è il classico rock di marca Jane's Addiction-Porno for Pyros nelle undici tracce di cui si compone "Ultrapayloaded": quel gusto capace di alternare vigori e graffi a sinuose partiture acide ed esotiche, ma vi sono anche quelle incursioni nell'ambito ritmico che avevano caratterizzato il suo album solista del 2001 "The song yet to be sung", ben visibili nella rarefatta "The solutionists", o soluzioni più raffinate, alla Bowie ("Mr.Sunshine"). Il fil rouge è costituito dalla voce di Perry, stridula ed evocativa, un autentico marchio di fabbrica.
Satellite Party ci sembra un bel nome per descrivere l'atmosfera estiva, da party sulla spiaggia: ben mostrata in particolare da un pezzo come "Only Love, Let's celebrate", animata da un contagioso groove, quasi alla Stone Roses. I brani migliori ci sembrano però quelli in cui si riverbera l'eco dei migliori Jane's Addiction: l'accattivante singolo "Wish upon a dog star"; "Kinky" insidiosa e claustrofobica (con un giro di basso di Peter Hook da brividi) e la titletrack, che un po' ricorda la visionarietà di "Ritual de lo habitual", mentre i fuochi dei Porno for Pyros sembrano rivivere nelle strutture aperte di "Milky Ave".
Va però detto che Bettencourt, per quanto bravo tecnicamente, non ha il tocco e la classe di Navarro, e anche il cameo di John Frusciante (assieme a Flea) in "Hard Life Easy" non va oltre la routine. Comunque su tutto si staglia la voce del Perry Farrell che amiamo, sognante e maestoso, cui l'età forse ha tolto in pericolosità e ardore dandogli però una saggezza maggiore. Pollice verso invece per la ballatona strappalacrime alla Smiths-Coldplay di "Awesome", lontanissima parente della mitica "Jane Says": un peccato di vecchiaia che al vecchio Perry possiamo tranquillamente perdonare. Molto particolare l'ultima traccia "Woman in the window", che presenta un campionamento della voce di Jim Morrison, su un'atmosfera mantrica regalata da un organo molto doorsiano, ma non sembra un intervento in grado di modificare il valore intrinseco dell'album.
In definitiva, "Ultrapayloaded" è un buon disco, perfetto per questa estate che si annuncia torrida: da ascoltare seduti in riva al mare al tramonto, sorseggiando un bel bicchiere di vino, e possibilmente in dolce compagnia....
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