"Ormai non riesco nemmeno a ricordare facilmente il viso di Naoko (...) Naturalmente con un po' di tempo riesco a richiamare alla mente il suo viso. Ma prima appaiono le sue piccole mani fredde, quei bei capelli lisci così leggeri al tocco, i lobi delle orecchie morbidi e rotondi con sotto un piccolo neo, l'elegante cappotto di cammello che portava spesso d'inverno, quel suo modo di fare una domanda guardando sempre l'altro dritto negli occhi, la voce che a volte tremava per qualche ragione. e solo se metto insieme queste immagini, ad una ad una, allora il suo viso mi appare naturalmente, in un soffio. (...)però per ritrovare in questo modo il viso di Naoko, ci vuole un po' di tempo. E col passare degli anni, il tempo si allunga sempre di più. E' triste ma è così. Mentre prima per ricordarla mi bastavano cinque secondi, i cinque secondi sono diventati dieci, poi trenta, poi un minuto. Il tempo si è allungato pian piano, come le ombre al tramonto. E mi chiedo se di questo passo alla fine il suo viso non sarà inghiottito dall'oscurità."

(TOKYO BLUES - HARUKI MURUKAMI)

 

"Ephemeral" è il secondo album di Piana aka Naoko Sasaki, giapponese di Morioka, già voce dei World's End Girlfriend, reduce da "Snow Bird", suo album d'esordio.

Naoko ci fa scorgere tutta la sensibilità e la delicatezza, e forse anche le movenze di una giovane donna orientale che guarda ad occidente con sguardo timido e sognante, mostrando una grande padronanza nella scrittura e nell'arrangiamento di musica a metà strada fra il glitch-pop e l'ambient.

Piana è il veicolo che porta la pace, le sue melodie fragili e incantate si circondano di errori digitali, portano il pensiero verso paesaggi lontani e vicini ma sempre immensi ed immersi in una quiete sorniona e sensuale, ricordando le sonorità dei Sigur Ros e dei Cocteau Twins, oriente ed occidente si fondono, passato e presente si rivelano, una perfetta sintesi di elettronica e acustica, una poesia astratta , un paesaggio floreale e fragile, emotivo e iridescente ispirato da Haruki Murakami, la voce di Naoko galleggia in un mare d'amore e mistero.

"Something is lost", Naoko introduce l'ascoltatore in un paesaggio bianco dalla luce fortissima, il cielo rosa lascia cadere petali rossi che riempiono lo sguardo, la melodia timida e gocciolante fa da sfondo a cori che accompagnano la voce, "Early in summer", gli archi prevalgono su percussioni pigre e discrete lasciando il primo piano alla voce di miele, creando un'ensamble che lascia senza respiro, "Beside me", rievoca il suono dei Mùm, gli spazi sono ancora molto aperti ma questa volta verdi, la sensazione è di pace assoluta, quasi come osservare il mondo da una posizione differente, distaccata, la leggerezza è assoluta, la possibilità di poter osservare se stessi dall'esterno sembra quasi concreta, "Mother's love", chitarra e piano lanciano una freccia al cuore, le note cadono come goccie d'acqua in una pozzanghera generando zampilli che viaggiano in tutte le direzioni, come fossero i pensieri d'amore.

"Ephemeral" è un album lento ed emotivo, un piacere effimero che può durare l'attimo di una nota o prolungarsi per tutti i suoi 40:21 minuti, come fosse un fiore che esprime tutta la sua bellezza nell'arco di una giorno, per poi morire lasciando uno splendido ricordo, il suo colore e il suo profumo.

"Trascorsi la primavera dei miei diciott'anni sentendo dentro di me quel grumo d'aria. Però allo stesso tempo mi sforzavo di non prenderlo troppo sul serio, perché intuivo vagamente che prendere le cose sul serio non sempre significa avvicinarsi alla verità. Continuavo a muovermi in quell'angosciosa antitesi, in un infinito circolo vizioso. A pensarci adesso furono davvero dei giorni strani. Nel pieno della vita tutto ruotava attorno alla morte."
(TOKYO BLUES - HARUKI MURUKAMI)

 

Consigliato a chiunque cerca la pace, perché la pace è la premessa di qualunque vita felice...

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