4 canzoni.

4 canzoni è durato Piero Aloise. Solo 4 canzoni. Segno di un personaggio che tanto avrebbe potuto dare alla musica leggera ma che ha deciso di fermarsi, dopo appena due LP. I motivi sono a noi ignoti, come ignote, o almeno rare, sono le informazioni su questo personaggio del cantautorato minore, assolutamente minore, della fine degli anni 70.

Piero Aloise inizia a scrivere canzoni nel 1970. Molti dei suoi brani sono stati destinati a gruppi in voga all'epoca, come I Panda, per la quale ha scritto 'Voglia di morire' , poi Rita Pavone, con 'Lasciati andare a sognare', Anastasia Dellisanti ('Un immagine di noi') e ancora Marisa Sannia con 'Piccola strada di città'. Risale al 1976 il suo primo LP, dal titolo 'Com'eri bella', che resta dopotutto la canzone per la quale è ricordato, anche se purtroppo pochissimo, il cantautore Cosentino. Permettetemi il track by track cortesemente. So 4 canzoni porco giuda, concedetemelo. So che da ste parti non è il massimo ma stavolta ci può stare. In ogni caso, il brano si apre con un introduzione di chitarra acustiva lieve e malinconica, e la voce di Piero, intonata e pulita, si apre ad un racconto nostalgico di tempi passati. Il tutto fino a sfociare nel più leggero e settantiano ritornello, con tanto di cori, tanto cari a gruppi di quegli anni, come i Romans o il Giardino dei Semplici. E quasi come per far scuola, i cori introducono i versi ripetuti 'com'eri bella, bella, bella', fino al finale tutto di Piero, che in posa quasi rassegnata intona un 'bella, come non so... spiegare io... non so'. E ancora una voce fuori tema a chiudere il tutto, una voce femminila che intona una dolce armonia, e ci accompagna alla fine del brano. Un brano che è pur sempre parte degli anni 70 piu leggeri e spensierati possibili, un brano che indubbiamente farebbe storcere il naso a tanti. Ma credetemi, in rapporto al genere, è ad un livello difficilmente eguagliato, sia per testo, che per musica.

Nel 1978 il secondo LP. Passano appena 2 anni e Piero Aloise torna ad incidere, per se stesso, con altre due canzoni. La prima faccia è 'Quanto amore c'è', che si apre con dei versi davvero ben scritti (con te quando il vento ti sfiora/ con te quando il vento ti culla/ per te la mia mente non vola/ per te la mia anima bianca/ con te io copro i miei sogni/ di te coloro i pensieri). Una dedica d'amore degna dei miglior periodo degli 'Opera', e proprio nel ritornello una batteria scandisce le parole di Piero che rifacendosi al titolo canta 'ma quanto amore c'è fuori e dentro me, non è la prima volta... eppure, per noi è cosi', fino al finale che è un vero e proprio ringraziamento verso il destino che ha voluto vicino a lui proprio quella donna. Poco da dire, ancora un testo davvero ben scritto, e una parte strumentale impeccabile. La faccia B ci regala 'E' tutto qui', altro magistrale esempio di canzone leggera, cosi come dovrebbe essere, non banale ma scorrevole e piacevole. Qui Piero non canta più la gioia e la felicità dell'amore, ma un addio dovuto alle incomprensioni e ad un probabile addio (Mi potresti almeno dire addio/ e poi far pure a modo tuo/ buttare li un 'ti amo' stanco/ per confondere sorriso e pianto)

Ho detto che erano 4 canzoni. E ne ho descritte 3. Questo perchè sul lato B del primo LP ci dovrebbe essere 'Piccola Amante', CHE NON TROVO DA NESSUNISSIMA CAZZO DI PARTE, e la cosa mi fa rosicare alquanto. Ma pazienza, prima o poi la troverò. Che fine ha fatto Piero Aloise? Sembra proprio si sia dato alla scrittura, nello specifico alle poesie in dialetto, con la quale ha anche vinto il premio Fabrizio De Andrè. Restano delle canzoni che si possono contare sulle dita di una mano di un personaggio dei simpson, e la consapevolezza che se Piero Aloise avesse continuato a comporre canzoni non avrebbe avuto niente da invidiare ai grandi pilastri della canzone leggera italiana degli anni 70. Anzi, avrebbe fatto quasi scuola.

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