Mentre scrivo questa recensione apprendo che per motivi legali i Pilate, gruppo canadese poco famoso ma da me molto stimato, cambieranno nome in Pilot Speed. È un buon segno, visto che il motivo legale è principalmente legato alla commercializzazione dei loro dischi fuori dal Canada (il disco che sto recensendo verrà ripubblicato, con una traccia in più, con il nome di “Into The West”). Ci rimango male: mi ero davvero affezionato a questi due dischi che portano sulla copertina il loro nome: "Pilate". Peccato.
I Pilate sono un gruppo composto da quattro ottimi musicisti canadesi: Todd Clark (cantante-chitarrista), Chris Greenough (lead guitar), Ruby Bumrah (bassista), Bill Keeley (batterista). Si sono formati nel 1999 a Toronto ed il loro esordio discografico è avvenuto nel 2001 con l'EP "For All That's Given, Wasted". Il loro stile è apparso subito simile a quello di gruppi allora in auge come Coldplay e Radiohead, ma sarebbe sbagliato limitarsi a questi raffronti. Nei Pilate convergono notevoli influenze, che non si fermano ai gruppi già citati, ma si estendono pure ad artisti del calibro di Jeff Buckley. Il primo album ("Caught by the Window") fu rilasciato nel 2003 e li rese presto famosi in tutto il Canada, meritatamente. Tutte le canzoni di quel disco hanno qualcosa di particolare, nessuna è banale, nessuna merita di esser saltata per arrivare alla successiva. Il loro è un rock emotivo, mai duro né eccessivamente sdolcinato.
È chiaro che con un gran disco del genere alle spalle ci si aspettasse moltissimo dal successivo "Sell Control for Life's Speed", rilasciato ufficialmente il 25 aprile 2006 (in Canada, pochi giorni dopo in U. S. A.); soprattutto ci si aspettava che il gruppo proseguisse sulla stessa linea d'onda e riuscisse ad imporsi non solo in patria, ma anche all'estero.
Il disco si apre con “Knife-Grey Sea”. La prima canzone del disco, come in tutti i lavori dei Pilate, contiene la lirica che dà il nome al disco. È una traccia introduttiva a tutti gli effetti, si apre in crescendo, per poi culminare nell'inizio della canzone vera e propria. Per chi ha consumato il precedente disco, è un bell'impatto: l'impressione è che i tratti fondamentali siano conservati ma evoluti, per non risultare ripetitivi. A dominare sul tutto c'è sempre la eccezionalmente espressiva voce di Clark, accompagnata dalla chitarra tagliente di Greenough. Se negli altri due lavori la prima canzone era giusto un accenno, qui è di più: indica la direttrice da seguire. Ed infatti arriva “Barely Listening”, e i Pilate non sono più quelli di una volta, nel bene e nel male. Il loro diventa un rock più deciso, sempre "emo" (mi si passi il termine abusatissimo), ma in maniera differente. La differenza tra "Collide", brano del precedente disco, e questo "Barely Listening", potrebbe bastare a descrivere le discrepanze tra i due lavori. Il ritmo qui è incalzante, quasi frenetico, a differenza delle canzoni datate 2003. Ancora più forte è la rottura di "A Kind of Hope", uno dei brani più riusciti del gruppo, secondo l'opinione di chi scrive. La chitarra di Greenough ricorre addirittura a soluzioni sonore che vanno verso la psichedelia, per poi ricorrere alle distorsioni durante i chorus. È una vera e propria canzone rock, e ha davvero poco da spartire con gruppi come Coldplay e Radiohead, ancora meno con gli U2, che qualcuno vede rievocati in questo secondo album. La successiva “Over-ground” prosegue secondo le regole sonore dettate da Greenough, che cerca addirittura alcune soluzioni che ricordano da lontano il Math-rock, come la ripetizione ciclica, matematica, degli stessi suoni. A fare da sottofondo al brano (che con diverso accompagnamento sarebbe stato certamente interpretato da Clark nello stile del vecchio disco) vi è la batteria sempre "chirurgica" di Keeley. La quinta delle undici tracce è un'inedita emozione lunga 8 minuti. "Don't stare", forse eccessivamente lunga, è una canzone emozionante, in cui le sempre significative liriche di Clark trovano la pace. "I won't blame you" è un ritorno al passato. La voce di Clark, davvero simile a quella di Buckley figlio, ci trasporta come su una barca sul mare. È una canzone triste, dominata dal testo e dalla voce di Clark, che nel finale sfuma sulla chitarra di Greenough, eccellente nel variare la melodia imposta dall'acustica di Clark. Diversa nel suono, ma non nei motivi, è la successiva "Turn the lights on", di cui di certo non si può dire che non sia riuscita, anche se l'arrangiamento può addirittura risultare troppo barocco. "Lover come in" è una canzone più debole, non banale, ma non all'altezza delle canzoni precedenti. Da segnalare la sempre piacevole chitarra di Greenough, che riuscirebbe a vivacizzare anche la canzone più spenta. È il momento di "Ambulance": è strana, inizia con Keeley che detta il ritmo; Clark accetta la sfida e, con l'aiuto di un ancora ottimo Greenough, confeziona una bellissima canzone, che ha come culmine un mirabile crescendo che porta alla fine della traccia. Pelle d'oca. "Hold the line", penultima fatica, è una canzone da "Caught by the window": stona in questo secondo album. È un bel ritorno al passato, ma la sua inclusione in questolavoro molto più rock del precedete sembra un po' forzata. Certo, una certa variazione nel corso del disco non può che far bene al prodotto finale, anche se crea qualche discontinuità. "Into the West" chiude il lavoro con Clark che si accompagna al pianoforte in una canzone che sta bene dopo la precedente, ma che è fortemente atipica considerando il tono generale del disco. Una canzone poco significativa, a mio avviso.
Bene, dopo aver imparato a memoria tutti i dischi dei Pilate, mi sento di poter affermare che il loro cambio di rotta verso un rock più "forte" è certamente degno di nota. Questo "Sell Control for Life's Speed” è un bellissimo disco, che però difficilmente farà breccia nelle emozioni di chi ascolta come aveva fatto il precedente. Chi aveva amato il primo disco si troverà spiazzato, ma facilmente si appassionerà anche a questo, anche se forse non allo stesso modo. Chi inizia da qui, invece, probabilmente non riuscirà ad innamorarsi del precedente, che forse apparirà addirittura come troppo sdolcinato. Spero mi sappiate dire il contrario!
VOTO 7, 5/10
Elenco tracce e testi
01 Knife-Grey Sea (04:57)
Lying on the pavement
You'll find what you're after
She Steals a magic car
And drives across to your star
Climb into this seat
And sell control for life's speed
She sails a knife-grey sea
careless, headless, lonely,
riding atop the sails
she spies the prow of your whale
inside your tale,
your life for sale,
inside this tale
she stands outside these walls
the castle groans, the wind calls
"I can set you free,
throw wide your doors release me."
the lives we lead
the lives we lead
the lives we lead
falling phoenix
ablaze in fire
sends a warning
as you climb higher
pull the stars down
shed this viel
tear my heart out, and watch it fail
lying on the pavement
youll find what your after
02 Barely Listening (04:04)
I lie awake on this phone call, she's dreaming of better days
Flowers lie on the counter, remind her of better days
She sends a prayer up to Jesus
And she asks him for his strength
And the night will go on bleeding
Was it faith that paid the rent?
*And I know you're barely listening
I know you're barely listening
I know you're barely listening
Now I know you'reâ ¦.
I know you're barely listening
I know you're barely listening
I know you're barely listening
Now I know you'reâ ¦.
Standing here in a doorway with a candle and a gun
The light tears through open windows
For now the day has won
[Repeat *]
Like a child on her way here
You just smile and run the other way
And faith won't find you a reason
It just smiles and runs the other way
And It just smilesâ ¦.
It just smiles and runs the other way
It just smilesâ ¦.
It just smiles and then runs the other way
(scat singing)
It's not worth waiting
[Repeat *]
you can't shape love with a hammer,
and you can't shape love with a will,
what horror lies in knowing there's no faith that chaos can't kill
07 Turn the Lights On (04:32)
She'll write a sad sad song
to let this pain just stay too long
and she'll be a firefight
a forest king
this heart of blood left in the ring
He'll be a needle
like you're passin' through
I'll take that chance girl
how bout you
and she'll meet a lover who
when all seems lost
makes love to his dream
careless of the cost
Turn the lights on
turn the lights on
turn the lights on
turn the lights on
She'll be a father
with a broken son
and face like stone cold
has a gun there
was a soldier
topped by crumbling walls
or wind and rain just drowned his cause
I know it's hard
it's so hard to tell
my hands don't match my water well
like walking listless down darkened streets
I hear the drum
I just can't keep the beat
Turn the lights on
turn the lights on
turn the lights on
turn the lights on
It's been awhile since I've been on trial
for the course my life has run
I haven't heard any words
that forgive the things I've done
Yeah
So set a course for the north
I'll be waiting for words that come
just come away
come away
come away
come away
way
come away
my son
Turn the lights on
turn the lights on
turn the lights on
turn the lights on
Carico i commenti... con calma