Pink Cream 69
Electrified

Non mi faccio problemi a dire che, con "Electrified", i Pink Cream 69 ritrovarono una seconda vita: infatti questo album, al pari di "Games People Play", può essere considerato come uno dei loro capolavori.

La formazione resta immutata rispetto al già decente "Food For Thought" (ovvero David Readman alla voce, Dennis Ward al basso, Alfred Koffler alla chitarra e Kosta Zafiriou alla batteria), che già faceva vedere un timido segnale di ripresa. Certo che, dopo Food For Thought, mica ci si aspettava un discone del genere! Ed infatti "Electrified", datato tardo 1998, li ripropone alla grande come li avevamo lasciati: con un hard rock decisamente massiccio e con un pizzico di power!

L'apertura spetta a "Shame" (da cui verrà estratto un video) e le idee sono subito chiare: grandi sequenze ritmiche, con un feeling che da tempo si era perduto e soprattutto una grande prestazione di Readman, che qui supera addirittura se stesso! La canzone fra l'altro è un appuntamento fisso nei loro live. Il finale di Shame introduce la rocciosa "Stranger In Time", con un Koffler veramente ispirato e il basso di Ward che pulsa più del cuore matto di Little Tony (quando il colesterolo ti sorprende prendi Imodium....mmm devo aver confuso qualcosa!); "Break The Silence" è un'altra ottima canzone cadenzata che evidenzia stavolta l'ottimo lavoro di batteria (soprattutto a livello di doppia cassa) di Zafiriou. "Electrified" rivela come uno dei capolavori del disco: Readman ancora una volta ci mette il suo zampino, ma quello che più si evince da questa canzone è soprattutto la ritmica in crescendo che si crea dall'inizio alla fine, con dei cori veramente superbi! Con "Over The Fire" i PC 69 si addentrano su territori power tanto cari all'epoca, ma per fortuna la canzone non è banale come lo sarebbe stato: infatti contiene un break nella parte centrale a dir poco stupendo e con uno Zafiriou a dir poco eccellente dietro le pelli (fra l'altro in questa canzone troviamo come backing vocals niente po pò di meno che DC Cooper ex Royal Hunt e Ralf Sheepers dei Primal Fear).

A metà disco, ci troviamo nuovamente in territori hard rock con "Losing My Faith", una hard song con intro semielettronico che mi ha ricordato per alcuni versi i Def Leppard di "Pyromania". Ottimo il finale di sola chitarra acustica, affidato al solito Koffler. "Higher Kind Of Life" è un'altro piccolo gioiello hard rock, introdotta da un riff mostruoso, in cui sono nuovamente Koffler e Ward a dettare legge. Segue "Burn Your Soul", un altro capolavoro con una canzone a dir poco stupenda: altro hard rock alla Whitesnale veramente da infarto, con delle ritmiche serratissime e degli intrecci a dir poco riusciti. Ci troviamo verso la fine con "Rocket Ride" e siamo su territori addirittura Badlands, con delle melodie a dir poco irresistibili ed un Readman più ispirato che mai. Assolo di Koffler da scuola di chitarra e passione allo stato puro! "Best For You" è superba e dopo un inizio introspettivo, irrompe con un break maestoso, fatto di cori bellissimi e con tutta la sezione ritmica che crea delle armonie a dir poco sorprendenti (in particolare fra Koffler e Zafiriou questa volta), e con la voce di Readman sempre più a suo agio. Chiude l'album la ballata pianistica con cori gospel "Gone Again". Una curiosità la si ha con la versione ubriacona della stessa canzone, come hiding track. Semplicemente irresistibile e anche esilarante!

In conclusione non c'è molto dire. "Electrified" è un capolavoro e basta che, secondo me, rappresenta l'hard rock anni di fine anni '90. Consigliato a tutti quelli che adorano fino alla follia questo genere e anche a chi si avvicina per primo. Ma la carriera dei Pink Cream 69 non si ferma certo qui ed anche ad inizio millennio continueranno a regalarci, con solo qualche caduta di tono, ancora prodotti di ottima fattura.