Ogni volta che sento questo album, mi chiedo sempre perchè Andi Deris se ne sia voluto andare via: proprio quella volta che cominciava finalmente a cantare invece che a fare la racchia isterica, ecco che Boom se ne va... proprio furbo il ragazzo!

"Games People Play" datato agosto 1993 è uno degli album più belli dell'epoca nonchè uno dei migliori episodi di questi primi Pink Cream 69. Ma sarà anche l'ultimo (thanks God!) con Deris alla voce, anche se, devo ammettere che qui riesce ad esprimersi molto meglio rispetto ai primi due.

L'album è molto introspettivo e presenta soluzioni ritmiche mai accennate con gli album precedenti. I Pink Cream lasciano maggior spazio ad un hard rock di classe che non a volate power come succedeva in precedenza. Quello che ne risulta è un album completo, dalle varie sfaccettature, molto variegato e riuscito all'ennesima potenza. Ovviamente non se lo filò nessuno, come sempre!

L'arpeggio minaccioso, che sfocia quasi subito in una esplosione hard rock molto ricercata, caratterizza l'iniziale "Face In The Mirror", dalla quale sarà estratto un video. Bellissimo l'assolo di Koffler, con un Deris che stavolta canta più modulato e meno forzato. L'album sembra molto impostato e i Pink Cream, hanno oramai acquisito una sintonia unica nel genere. Non a caso, segue un altro piccolo capolavoro ossia "Way Down", una canzone in cui nella parte iniziale vi è lo stupendo assolo di Koffler, ripetuto per tutto l'inizio della canzone, il tutto coadiuvato dalla batteria di Zafiriou e dallo scandire del basso di Ward. Ottima la parte centrale, in cui gli arpeggi creano un'atmosfera di attesa, per poi ritornare nuovamente con grandi cori ed un hard rock di classe: sublime! Un giro di basso vorticoso apre un loro highlight da sempre nei live ossia "Keep Your Eye On The Twisted": anche qui hard rock allo stato puro, con un grande Dennis Ward che in precedenza non aveva ancora fatto sentire la sua bravura al basso. Segue l'immensa ballata "Somedays I Sail", e scommetto che voi direste: "Ma daiii, assomiglia troppo a "Silent Lucidity" dei Queensryche!!!!"...allora vi dico solo una cosa: trovatemi un solo gruppo che sarebbe in grado di ricreare una simile canzone (anche clone!) dei Queensryche! Vuol dire che se ci sono riusciti, hanno creato la stessa magia e la stessa classe, una caratteristica appartenente a pochi. Un calcio nelle palle arriva con "Shattered", altro hard rock da brivido, dove Koffler va vedere i sorci verdi! "Monday Again" è sullo stile di "One Size FIts All": infatti ritroviamo un pizzico di power qui e lì del tutto gradevole, con dei giri di chitarra e basso del tutto particolari. Uno dei migliori pezzi dell'album, è la variegata "Dyin' Century" che parte molto lenta, ma si distingue per il cambio di tempo a metà canzone, degno dei migliori Rush! "Till You're Mine" è invece una canzone più pacata, giocata su ottimi arpeggi, ritmiche di basso d'effetto e su dei cori sempre all'altezza, mentre la peggiore del disco è senza ombra di dubbio "Still Alive", che nonostante un intro di violino è l'unico (insignificante) punto debole del disco. Siamo verso la fine ed arriva un altro gioiello targato PC69, ovvero "Down OnYour Luck", che dopo un bellissimo inizio semiatmosferico, da spazio completo al basso a 24 carati di Ward e ai cori incisivi (complice, nuovamente, anche un assolo stupendo!). Lo strumentale "Backflash" introduce la bordata finale a nome "Condemnation", in cui i nostri ci danno dentro a più non posso, in particolare Zafiriou. Non è comunque una power song banale in quanto, a metà canzone, troviamo un'ottimo cambio di tempo come era avvenuto su "Dyin' Century", a testimonianza della versatilità oramai acquisita. Chiude la ballad acustica da accendino puro, "Don't Let It All Come Down", dove Deris si esprime al meglio, rispetto alle fast-song o a quelle più rocciose. 

Se vi dovesse capitare per caso la versione giapponese, non lasciatevela scappare, perchè contiene la solare "A Good Waste Of Time", altra canzone da incorniciare.

Concludo dicendo che questo disco per me è una bomba... inesplosa ma sempre bomba è! E difatti è il migliore del periodo Deris che lascierà i Pink Cream 69 per unirsi agli Helloween. Al suo posto entrerà David Readman, che conosceremo non con il pessimo "Change", ma da "Food For Thought" in poi.

Elenco tracce e video

01   Face in the Mirror (04:47)

02   Way Down (05:11)

03   Keep Your Eye on the Twisted (03:29)

04   Somedays I Sail (04:57)

05   Shattered (03:58)

06   Monday Again (03:11)

07   Dyin' Century (04:37)

08   Till You're Mine (03:42)

09   Still Alive (04:56)

10   Down on Your Luck (04:12)

11   Backflash (00:58)

12   Condemnation (04:28)

13   Don't Let It All Come Down (03:31)

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