Il problema dei gruppi sfigati è un problema serio: si portano appresso la sfiga per tutta la vita e continuano a non essere cagati manco quando si sciolgono! Meno male che pochi eletti, come il sottoscritto ed altri poooochi ma molto pochi, sono qui per raccontarvi cosa potreste veramente perdervi, perchè i Pink Cream 69 sono tuttora vivi e sono un grande gruppo.
Dopo un esordio piuttosto acerbo, i Pink Cream 69 creano, a due anni di distanza, un lavoro maggiormente curato e nettamente riuscito, ovvero One Size Fits All del 1991. Rispetto all'esordio, non solo c'è un songwriting decisamente migliore ma anche una produzione professionale; difatti quest'album rappresenterà un punto di riferimento per la loro carriera (anche se non sarà il loro migliore). Il loro sound è sempre un hard rock di stampo americano mischiato con le cose migliori del power tedesco e la formazione è quella dell'album precedente ovvero Andi Deris alla voce, Dennis Ward al basso, Alfred Koffler alla chitarra e Kosta Zafiriou alla batteria.
Un bellissimo intro arpeggiato apre le danze con "Livin' My Life For You", un hard rock molto riuscito, sulla scia dei migliori Dokken, che si fa notare per i coretti ancora tipicamente ottantiani (fra l'altro verrà estratto anche un video dalla canzone). Segue una delle loro migliori canzoni mai composte, ovvero la bellissima "Talk To The Moon": un riffone di scuola hard rock si erge imponente all'inizio della canzone, articolandosi poi in un chorus che sembra eterno dando comunque spazio alle armonie chitarristiche di Koffler. A ruota segue la velocissima e sostenuta "Hell's Gone Crazy", con una sezione rtimica a dir poco bestiale, in cui Zafiriou ci dà sotto come un forsennato con la batteria, con un finale slow veramente sorprendente! "Do You Like It Like That" è un'altro piccolo gioiello hard rock di bellezza infinita: la stesura del brano è simile a Talk To The Moon, ma si distingue per la progressione in crescendo che si crea dall'inizio alla fine della canzone: stavolta, Deris è migliorato (seppur di poco) rispetto a prima e l'apporto delle tastiere rende la canzone molto appetibile.
"Ballerina" è una semiballad carina, ma che non decolla come dovrebbe. Di registro diverso è "Signs Of Danger" (pure per questa song verrà estratto un video), la quale presenta un certo andamento power metal, ma ben mescolato con l'hard rock cadenzato che forma i solchi di questo album. "Walkin' Out To Heaven" è più ordinaria e si salva per l'assolo di Koffler. Lo stesso dicasi per "Stray Kid", mentre, sul finale, abbiamo le bellissime "Piggy Back Bitch", che contiene uno dei migliori passaggi chitarristici e bassistici mai scritti dalla coppia Koffler/Ward e "Where The Eagle Learns To Fly", una song dal grande effetto e dotata di una magia veramente particolare, grazie anche alla presenta della chitarra acustica e dall'atmosfera che lo stesso Deris crea intorno alla sua voce, come se stesse cantando al mondo che "Dove l'aquila impara a volare si trova la pace dei propri sensi...": che dire? Pura poesia e pura bellezza per questa canzone. Chiude l'album "We Taught The Children", altra canzone spettacolo, dove gli arpeggi di Koffler e le ritmiche di Ward danno spazio a soluzioni solari e di grande hard rock.
Per concludere posso tranquillamente affermare che, nonostante per me Deris ci sia sempre stato male nei Pink Cream, questo album merita di essere ascoltato. Per carità, secondo me non è il loro apice, ma è sicuramente una delle loro migliori prove. Il vero capolavoro arriverà due anni dopo con Games People Play del 1993, ultimo album con Deris alla voce.
Elenco tracce e video
Carico i commenti... con calma