Ma che caspita è successo ai Poison The Well? D'accordo che il loro processo di allontanamento dal metal-core e dall'hardcore in genere (senza trascurare che all'inizio erano pure influenzati dal death… ) fosse noto, ma che la mutazione si sarebbe rilevata così drastica e, soprattutto, tale da condurli in territori sonori che, onestamente, non vedo quanto possano sentire di propria appartenenza, lascia interdetti.
Anche a seguito dell'abbandono major (la Atlantic, con cui pubblicarono il precedente "You Come Before You") e il ritorno a una label di settore, come la Ferret, ci si auspicava un mutamento di direzione, ma a questo punto pare chiaro che la band ha deciso di imboccare una via che non ha nulla da che spartire con il passato. Spesso ci si trova al cospetto di brani tendenzialmente melodici (al di là di vocals scorticate e un riffing incisivo) che mescolano hard rock, post punk, "urlo rock'n'roll" e una sorta di heavy emo sound, che messo (metaforicamente) in bocca ai Poison The Well fa la figura di un pinguino sulle spiagge dei Caraibi…!
Loro sono liberissimi di suonare ciò che vogliono (ma per piacere ditemi dove volete andare a parare con una canzone come "Slow Good Morning"!!!) e io sono altrettanto libero di esprimere la mia delusione per "Versions" (indipendentemente dalle mutazioni stilistiche o di interesse qui palesate).
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Altre recensioni
Di MORPHEO 33
Il sound si allontana dall'emo tradizionale per abbracciare soluzioni ancor più sofferenti e a tratti apocalittiche.
Il cantante Jeffrey Moreira è spettacolare per intensità e dinamicità espresse.