Ebbene, alla fine ci sono riuscito. Si, sono riuscito a mettere le mani su "You Come Before You", il terzo disco dei fenomenali Poison The Well. E ne sono rimasto semplicemente sbalordito. Già, perché era proprio il terzo album che attendevo con una certa ansia per avere la conferma se effettivamente avevo di fronte una delle band più geniali e piene di talento che la scena metal abbia mai partorito negli ultimi anni. Ora ne ho avuto la conferma.

Ancora un altro capolavoro per la band floridiana, non c'è niente da fare. Le mie paure per il loro passaggio su major (così come per gli Hatebreed) si sono rivelate infondate. Non c'è stato alcun "ammorbidimento" di sorta: "You Come Before You", ora, segna l'effettiva maturazione raggiunta dalla band, sia a livello tecnico che artistico. Iniziamo con il dire che i nostri a livello tecnico ora sono diventati davvero validi (in particolar modo il batterista). A livello artistico, invece, non saprei dire se questo è il miglior album della band o se è da preferirsi "The Opposite Of December"...
In ogni caso il nuovo lavoro si propone come una totale svolta stilistica per il gruppo. Un mood più oscuro, niente più metalcore velocissimo con pochi ma bellissimi sprazzi di poetica e affascinante melodia come nel primo lavoro, e nemmeno un riavvicinamento a sonorità più melodiche e dirette all'emo, come nel secondo lavoro. Questo è l'album in assoluto più pesante e al contempo più melodico mai inciso dalla band. I momenti pesanti ora sono "davvero pesanti", così come i momenti melodici ora sono "davvero melodici". La melodia è molto più usata che nel primo disco, ma non c'è quella contaminazione tra dolcezza e rabbia del secondo. Sullo stile del primo, infatti, ritroviamo il binomio violenza-break melodico, ma giocato con molta più attenzione, niente sprazzi di melodia bensì melodia che c'è e si fa sentire davvero. Le chitarre ora sono davvero potenti e distruttive così come la batteria, e soprattutto suonate davvero con una maestria che prima mancava.
Jeffrey Moreira, poi, ha raggiunto davvero una maturazione incredibile: nelle parti urlate è persino più bravo del mostro che conoscevamo prima, ma soprattutto nelle parti melodiche si dimostra qualcosa di spettacolare, sfoderando una voce affascinante ed intensa come mai prima. "Ghostchan" parte subito con un intro di batteria e poi esplode in tutta la sua violenza, prima che il melodico ed intenso ritornello vi faccia strappare l'anima dal petto; "Loved Ones" è una goduria di chitarre violente prima che arrivi un break avvolgente a ristabilire l'armonia; "For A Bandage Iris" è un altro stupendo attentato alle orecchie che poi si perde in un ritornello vicino all'emo di "Tear from the red"; "Meeting again for the first time" avvolge in tutta la sua melodia prima che Moreira spazzi via tutto con la sua voce regalandoci una delle migliori canzoni dell'album; "The Realist" è potente, tanto malinconica e ricca di una squisita atmosfera evocativa; "Apathy Is A Cold Body", capolavoro dell'album a mio avviso, è un delicato affresco deftoniano che vi farà accapponare la pelle per la sua intensità emotiva e per la sua dose di massiccia, mastodontica melodia; "Sounds Like.." è dolce, avvolgente e psichedelica; "Crystal Lake", interamente urlata, è una vera bomba di rabbia e potenza, presentandosi come una song di hardcore allo stato puro ma suonato alla maniera dei "nuovi" Poison The Well ... Sono tutti esempi di quanto detto finora.

Insomma, nonostante ora i nostri sono sotto major, si sono mostrati ancora più potenti di prima (seppur molto più melodici ed emo-oriented e con una produzione più pulita) e non solo: nessuna rincorsa ai soldi facili cercando le vie più commerciali, anzi, "You Come Before You" è un album che in ogni caso merita più ascolti per essere compreso a fondo e soprattutto mantiene sempre accesa quella fiamma, quell'impulso d'indipendenza sonora che da sempre ha caratterizzato il gruppo di Moreira e soci. Molto più accessibile, nonostante tutto, rispetto ai primi due dischi; pur non raggiungendo, come era quasi ovvio che fosse, l'apice compositivo del primo disco, "You Come Before You" è un album intenso, emotivo, malinconico, viscerale, poetico. Ma forse non è il caso di fare paragoni dato che questo è un disco sostanzialmente "diverso" da quello che i Poison The Well avevano proposto finora.
Ancora un album spettacolare per questo grande gruppo, tocca solo a voi decidere a che posto mettere questo capolavoro tra li altri 2 della band.

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