"Alessandra" è uno dei dischi migliori dei Pooh. Senza dubbio. Detto ciò, spieghiamo perché.

Siamo nel 1972, da pochi mesi Negrini ha lasciato il gruppo, rimanendo comunque sempre con loro, visto che passava giorni interi con il gruppo, Lucariello e Gianfranco Monaldi a scrivere testi su testi. Dopo il successo dei singoli dell'anno precedente, i Pooh erano chiamati a confermarsi anche con un LP di successo, visto che "Opera Prima" si fermò al 13° posto in classifica. Alessandra è la summa completa della visione che aveva Lucariello del gruppo, sia dal punto di vista della melodia che da quello dei testi. Per la prima e unica volta è riuscito a far sì che nell'album fossero presenti SOLO canzoni d'amore.

Nelle 12 tracce che compongo il disco, tutto ruota intorno all'amore, sia esso felice che infelice, sia che sia libero sia che sia ostacolato da fattori interni (tipo la famiglia) che da quelli esterni (tradimenti). Non mancarono le tensioni all'interno del gruppo durante la registrazione del disco. Riccardo Fogli ormai era (purtroppo, a mio modestissimo parere) sempre più un corpo estraneo all'interno del gruppo, visto che il suo sentirsi leader era bloccato da Lucariello che pretendeva che TUTTI cantassero e avessero il loro spazio. Ciò nonostante, il disco è venuto su davvero bene, con molti picchi in sù ("La nostra età difficile", "Cosa si può dire di te", "Alessandra" per citarne alcuni, e solo qualche canzone un po' meno pregna di emozioni rispetto alle altre, come "Io in una storia" (prima canzone che vede Dodi Battaglia come autore) o "Quando una lei va via". Come voluto da Lucariello, tutti si divisero le parti cantate: Riccardo è voce solista in "Nascerò con te", "Col tempo, con l'età e nel vento", "Donna al buio bambina al sole" e "Alessandra"; Dodi in "Noi due nel mondo e nell'anima", "Io in una storia", e "Signora", mentre Roby Facchinetti per la prima volta da "Fata della luna" del '69 fa vedere la sua potenza vocale, ed è voce solista in "Mio padre una sera" e "Cosa si può dire di te". Nelle restanti "La nostra età difficile", "Via lei via io" e "Quando una lei va via" cantano tutti e tre, o in coro o strofe ciascuno.

Ultimo album con i Pooh per Riccardo, che nel '72, durante il tour con l'album "Parsifal" già in preparazione, su consiglio di Patty Pravo (avevano una relazione) lascia i Pooh, che sarebbero entrati nella fase migliore della loro storia, con dischi come Parsifal ed Un po' del nostro tempo migliore, battendo persino Lucio Battisti come numero di vendite, per una carriera solista che davvero poche soddisfazioni gli ha dato (Festival di Sanremo '82 a parte). Inutile dire chi ci ha rimesso. Per mio modesto parere entrambi, visto che io Riccardo con Red Canzian (nonostante la mia grande stima verso di lui) non l'avrei mai sostituito. La recensione è arrivata alla fine, spero di avervi invogliato ad ascoltare un disco davvero bello, nonostante sia l'unico credo a non avere neanche un assolo di Dodi, visto che la chitarra elettrica è utilizzata solo in un paio di brani. In compenso, l'orchestra di Monaldi fa un ottimo lavoro. Spero vi piaccia. Se dovete lasciare commenti contenenti insulti, vi prego di evitare.

Ps. Si possono dare 2 voti, uno per la recensione, uno per l'album. Se non vi piace l'album non date 1 alla recensione e viceversa. Se date 1 almeno motivate e non dite solamente "Che schifo i Pooh, bleah" e cose simili. Altrimenti il vostro commento non sarà per nulla pertinente.

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