VENICE UNDERGROUND: Chaos is a Beautiful Thing


Prima del volo a Kota Denpasar e dei profumi d'incenso e di arance dell'Asia del Sud, prima ancora del Surf Tour tra Tahiti, Isole Fiji, Messico, Isole Samoa, Costa Rica e Indonesia che li avrebbe portati a raggiungere Bali, dove avrebbero scritto quel capolavoro immateriale di fine estate dell'alternative USA dei 90's che è Good God's Urge (1996), i Porno for Pyros raccontavano violenza e fatiscenza della città in cui erano cresciuti e maturati, la Los Angeles che all'inizio del 1993 cadeva a pezzi e sgorgava sangue blanco y negro, squarciata da tensioni razziali mai completamente guarite -e questo è un eufemismo- perchè l'odio negli USA al massimo va in un letargo nervoso, resta dormiente ma cosciente fino a che svegliandosi mostra che non ha intenzione di svanire. Neanche per il cazzo e la città nel 1992 era sottosopra e prendeva fuoco.
Ed oggi? Ed oggi lo Spirito dell'Uomo degli Ex-Presidenti sembra essere disperso nella trasparenza dell'etere e i PUSA non sono The Presidents of The United States of America.
Per i Porno for Pyros l'etnicismo, lo Shangri-La a Zuma Beach e i sapori aerei sarebbero venuti tempo dopo quelle sequenze di guerriglia urbana.

Qui si compravendeva ancora Pornografia in cambio di Roghi:
"Came home last night, there was fire and smoke on the T.V.
Cops and the army people running out in the street looting
I took off my clothes and came four times
Could not leave myself alone... It was porno for pyros!"

Meno violenti dei Jane's Addiction e più spinti verso una psichedelia cattiva, impura ed acida, non meno irrequieti, cupi ed inquieti delle ceneri da cui presero vita, disegnarono le trame del loro disco d'esordio di movimenti ondulatori e di sensualità privata intrigante e perversa.

Il Porno è la morte dell'Eros urla ancora quell'uomo dal teatro, si insinua dopo la morte del desiderio. Qui si è di fronte alla sua dimostrazione. La veemenza dei Porno for Pyros degli esordi fu rabbia trattenuta, repressa. Il filone che delinearono rappresentò al peggio l'era della corruzione di Farrell, dopo le prime ubriacature manageriali del Lollapalooza. Fu per lui l'era della paranoia, di coltelli branditi con gli occhi fuori dalle orbite contro i musicisti del suo gruppo mentre dormivano, l'età oscura di Farrell stretto nella trappola di crack ed eroina, esasperato da troppa cocaina ed egomania, stracarico di energia negativa, teso e visibilmente esausto, carnale ed eticamente e politicamente ambiguo, l'era durante la quale si convinse che portarsi dietro pistole e pugnali fosse un qualcosa del tutto ordinario.

Porno For Pyros uscì nel 1993, qualche anno dopo Ted, Just Admit It..., ancora Sex and Violence. Le sue liriche erano particolarmente intrise di scontento e condizionate dai fatti della Rivolta di Los Angeles del 1992 e tre quarti della band girava armata. E anche se tre brani su undici provenivano da vecchie jam grezze del gruppo precedente e il confronto risulta allora come oggi inevitabile, musicalmente è bene precisare che non si trattava affatto del nuovo album dei Jane's Addiction, in comune con quella band c'erano cantante e batterista, ma questo, anche per rendere finalmente giustizia a Peter DiStefano, era il primo album di una nuova band, un po' ruffiana nella sostanza musicale, decisamente più compromessa col mercato, è vero, ma nuova in ogni caso.

La pasta del suono è un basso ventre erotico che percorre tutto l'album, chitarre malvagie, nobiliari e ingannevoli come il demonio, con atmosfere proprie e svaporazioni arabeggianti, voce sadista, a tratti vagamente efebica e signorile, sotto allusioni testuali aspre e controverse. Degli additivi sonori si occuparono Skatemaster Tate e Matt Hyde. Il difetto produttivo più evidente, forse, sta in un suono di batteria troppo spesso plasticato ma sempre ispirato di Perkins, la cover del disco è orrenda, senza gusto e disgustosa.

Questo non è un disco e non è una storia d'amore. E' il documento di un inferno.
Sadness apre con chitarre ruvide e basso fluttuante ("hope it's just another form of prayer... fuel and release! happiness is good for an hour"); Porno For Pyros riprende i fatti di L.A. del '92 e li mette in musica; poi arrivano maledizioni di donne ed uomini, del quinto sesso e di nuove combinazioni di sessi successivi. Sacrifici dello spirito, probabilmente inconsapevoli, finiti in disgrazia in un parallelo tra onnagata e schismogenesi naven dentro un contesto civico di ferro, materiali di sintesi e cemento armato... Cursed Female, la Puttana e la Bestia di Babilonia: stanze bianche scarne ed arrangiate, armoniche a bocca, travestitismo, androginia, transmen ed omosessualità, pomeriggi di daytime paranormale come con i Simpson, prostituzione e sesso infettivo occasionale, dominazione, sottomissione, frullatori, De Sade e Von Sacher-Masoch, assassini e alienazione urbana, Gregg Araki, The Doom Generation e i film eterosessuali, delirio pubblico, lavanderie a gettoni e distorsioni sociali, stazioni di servizio e motel-non luoghi, taxi drivers'n'riders e riviste hardcore, Buck Angel -the man with a pussy- nel video promozionale, che nacque Susan ma che poi seguirà la stessa disposizione FtM dei pezzi del disco, da female a male, disforia di genere e lesbiche che si prostituiscono fingendo di essere maschi gay, frasi percussive che sono sbarre di una gabbia ritmica: Travis e Iris misturati e dati alle fiamme in un corpo solo, dark blue, luna park & not for fun, Love You! "There's none that suffer more..." Cursed Male: la frustrazione e il delirio dell'impotente impossibilitato a sperimentare certi piaceri sconosciuti, col suo passo strumentale di basso slappato e cicloide o circolo slappato di basso aka basso slappato in circolo che fa da base al wah velenoso di DiStefano che non fu la chitarra dindondante di Navarro e LeNoble che fu beccato a rubare e sbattuto in galera mentre con zelo concedeva danze ai propri demoni... Pets: inno para-animalista, Farrell che vaneggia su e di un pop alieno che terrebbe al guinzaglio gli umani come nuovi animali domestici... A chiudere il disco l'amplesso di Orgasm ("Sit back and get yourself relaxed... got curious").

"When I first saw this... it changed my parameters on what is cool" (ElectricMantra).
In America la musica significava qualcosa a quei tempi, e Farrell significava molto. Per comprendere quanto amasse e fosse sinceramente amato dalla sua tribù di adepti basta guardare il tuffo nel pubblico su Pets a Woodstock '94. Personaggio raro, realmente in grado di comunicare ed interagire senza filtri con la cosiddetta Alternative Nation che egli stesso aveva contribuito a creare e alla quale aveva dato visibilità, dignità e ragioni d'essere fortissime con quello stesso Lollapalooza che lo portò a deviare da quella che forse era la sua missione primordiale. Farrell, come documenta Woodstock '94, era capace sul serio di una fusione con e tra la gente, lo stesso termine alternative difficilmente avrebbe senso senza di lui.

La pornografia della band, però, era interpretata non da certe pornodive degli anni sessanta e settanta che ingoiavano cazzi e scremavano sperma con gusto flower power, amore di confine e poesia di frontiera, ma dalle pornostar professioniste che guardano in camera, in grossa parte anonime e mercenarie coi chili di troppo al silicone, degli anni novanta e duemila... che performeranno anche deepthroats abominevoli e sconcertanti, ma non è la stessa cosa. In un presente storico e virtuale che capire non sai l'oralista Andrea Parducci col suo blowjob ipnotico e lisergico ciuccia la banana peel slowly and suck che Heather Brooke non sa, anche succhiandoti letteralmente anima e midollo spinale.

"We want homosexuality, heterosexuality, bisexuality... We gotta mix it up!
That's the way we all love each other".
(Perry Farrell - Woodstock '94)

Prima di surfare tra le acque tossiche di Latigo Beach State Park immersi in selenio, titanio e arsenico, prima di passare serate estive con candele accese su un terrazzamento a Big Sur, molto prima delle spiagge e del sole cocente di Tahiti ad incontrare il Bodhisattva..
40 minuti di ascolto percorrendo con la mente le strade criminali della periferia di Downtown L.A. avvolti e persi in un'afa rovente che si crepa.
No Zen & Get Dirty! Do the NO-NO and DON'T SAVE YOUR SOUL.

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