Giuseppe Povia ha fatto una scelta di vita, La Scelta: mettersi contro il Sistema e mandare all'aria la sua carriera precedente in nome di una coerenza artistica ed esistenziale. Dopo quattro anni di lavoro è uscito quindi "Nuovo Contrordine Mondiale", ben 19 canzoni in due cd che costituiscono un concept album sui temi caldi dell'economia, della storia, della politica e della società. I temi appunto del "Nuovo Ordine Mondiale", ovvero la perdità della sovranità monetaria, la Storia decisa dalle lobby occulte del Potere, ma anche le conseguenze che questi hanno avuto sull'Italia. Un disco che scorre fluido canzone dopo canzone, dove con melodie semplici, ritmate, condite da qualche assolo di chitarra ma per il resto molto "unplugged", si riescono a veicolare messaggi profondi. I cartelli mostrati nei concerti fanno il resto. Giuseppe Povia ha scelto di autoprodursi e di autodistribuire il suo nuovo lavoro, rinunciando ai quattrini facili e alle comparsate tv. Povia è un artista vero, che non tutti conoscono, e fino a poco tempo fa nemmeno chi scrive lo conosceva bene. Questo perché la televisione, ovvero la Dittatura mascherata da Democrazia, lo ha banalizzato e implicitamente messo a tacere, quando invece lui è la voce fuori dal coro della nuova musica underground italiana. Il suo disco Giuseppe lo definisce "sovrano", cioè un disco dove l'Autore sceglie il prezzo, per cui una copia costa 15 euro e due copie 20 euro, ma credetemi, li vale tutti questa Opera. È anche un disco "finale" se vogliamo, cioè una riflessione su come la nostra vita è governata dal potere senza nemmeno che ce ne accorgiamo. È un disco che va oltre la musica stessa per parlare dell'esistenza, per cui Giuseppe avrebbe potuto continuare a cantare canzoni meno coraggiose e avere gli applausi di migliaia di rincoglioniti, invece no, ha scelto di parlare a 100 persone ma che veramente lo apprezzeranno. Tra le canzoni dove il discorso è mondiale la opening-track "Chi comanda il mondo?", "La soglia del 3", "Il mondo fuma", "Illuso", tra quelle invece direttamente riferite all'Italia "Debito pubblico", "Io non sono democratico", "Siamo italiani", "Job Act" e soprattutto "Al Sud", una canzone che sposa il revisionismo storico che da oltre due decenni vede numerosi studiosi riscrivere ciò che ci hanno detto fino a questo momento sull'Unità d'Italia, ed "Era meglio Berlusconi", la perfetta fotografia dell'Italia di oggi, dove non importa che il figlio non avrà un futuro, tanto "GOOOOOOOOOOOOOOOOOOL"... più esplicativo di così?! Vengono affrontati nelle altre canzoni poi temi sociali di stretta attualità, come l'utero in affitto in "Dobbiamo salvare l'innocenza", la droga in "Selvaggia", e "La terminologia dei Bimbiminkia" nella omonima canzone. Ad arricchire il quadro un po' di canzoni sulla vita e sulla speranza, ma che si ricollegano alle altre, ovvero "Essere non essere", "Stare bene", "Tornerà l'estate" e "Voglio respirare", a completarlo l'ironia di "Ignorante" e l'unica canzone d'amore del disco, "Meravigliosa follia".

Che dire? Povia si è messo sulla retta via, poche canzoni d'amore, che non stonano col resto del repertorio, e tante canzoni sociali, che restituiscono alla figua del Cantautore la sua essenza di partenza. Voto 5. Da comprare (direttamente da Povia).

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