'Serendipity': il piacere di chi, girovagando alla ricerca di un qualcosa, riesce a scoprire quel che nemmeno lontanamente poteva immaginare. Questa è la filosofia che scorre in questo CD della P.F.M.
La voglia di continuare, nonostante l'età, gli elogi ricevuti nel tempo, a rimettersi continuamente in gioco, fa onore a questi eterni "ragazzi" e mi lascia affascinato per quello che sono riusciti a creare: un CD vivo, attuale, rock. Credo che da "Suonare Suonare, quindi dal 1980 al 2000, questo sia uno degli "album" più belli della Premiata. I suoni di chitarra e di batteria, di basso e tastiere, gridano all'ascoltatore, che il gruppo può dare ancora molto e soprattutto dimostra come si può suonare ancora una volta buona musica. In questo CD collaborano, per quanto riguarda i testi, molti nomi importanti del panorama musicale Italiano. Primo fra tutti, per il numero dei brani scritti, è sicuramente Daniele Silvestri, che firma cinque degli undici brani del CD. L'immenso campo insensato è affidato al poeta Pasquale Panella. Nuvole nere è scritta da Franco Battiato, mentre Domo Doso, l'asso di picche di Serendipity, è firmata dalla grande Fernanda Pivano. A tutto il resto ha pensato la Premiata scrivendo tutte le musiche nonché i testi di "Ore" e "Sono un Dio" e come coautori con Silvestri i brani "K. N. A. ", "Automaticamente" e "La quiete che verrà".
Il disco si apre con "La Rivoluzione", inno alla gioia, alla partecipazione, alla festa, (c'è nel testo proprio una citazione di "E' Festa" quando si canta: "e come sempre la festa sarà di un leggerissimo uccello che va", riallacciando in questo modo un ponte con il passato. Per un po' di anni questo brano è stato inserito nella scaletta dal vivo dei concerti del gruppo. Il secondo brano si intitola "K. N. A. " (Kaleidoscopic Neutronic Accellerator) che inizia con le tastiere di Premoli che emettono suoni distorti "visionari" dando la sensazione di essere dentro un vortice di emozioni strane "confuse". Il brano è dedicato a quel mito di John Lennon e questo dovrebbe dare il senso della qualità del brano. Il brano successivo è affidato al poeta Pasquale Panella, che riesce a scrivere un testo sull'amore come solo lui poteva fare. Nella musica si respira sin troppo aria "Battistiana" facendo storcere il naso a chi, dalla Premiata, non si aspettava questo tipo di cose. Nuvole nere, insieme a "Polvere", è il brano meno brillante e banalotto del CD.
Il gruppo si riprende alla grande con la meravigliosa ballata "Ore" scritta completamente dai quattro. La chitarra di Mussida arpeggia con un suono molto toccante con Di Cioccio che canta e suona in maniera molto sentita. L'elettronica lascia ancora una volta "stupiti" nel successivo "Automaticamente": un altro passo "falso" della band che qui strizza l'occhiolino alla "dance". La P.F.M. di "sempre" viene fuori ne' "La quiete che verrà", un brano "progressive" con un Mussida e Di Cioccio che riportano il gruppo su sentieri più consoni alla P.F.M. che tutti conoscono. "Domo Doso" è il brano nel quale la chitarra di Mussida va giù "pesante" e dove il testo, con un miscuglio di lingue, è un inno alla pace, affidato alla penna della grande Fernanda Pivano. Nello stesso brano c'è una parte "cantata" dalla stessa Nanda. "Polvere", come dicevo prima, è uno dei passi falsi di questo continuo cercare "Serendipità". Il CD si chiude con due brani incredibili e bellissimi: "Sono un Dio" e "Exit". In "Sono un Dio" Mussida tira fuori dal suo cilindro un accompagnamento strabiliante con una chitarra che ti lascia senza fiato mentre il grande Di Cioccio fa uso di una drum machine!!!!!! "Exit" è veramente l'apoteosi strumentale del CD. La solista è affidata a quel grande chitarrista di nome Corrado Rustici (a proposito dimenticavo che questo lavoro è stato prodotto proprio da Rustici) ed è una solista velocissima, da far accapponare la pelle con Di Cioccio e Djivas a rispondere per le rime.
Penso che uno dei più bei complimenti a questo CD l'abbia fatto Daniele Silvestri dicendo: "mi sono ritrovato in una casa sull'argine del Po, mura e paesaggi d'altri tempi, a scrivere, discutere e soffrire con quattro signori che facevano dischi quando a comprarli ci andava mia madre e ai quali io avrei potuto dare del lei e magari chiedere un autografo. Piccoli, meravigliosi scherzi della storia che in un attimo ti dimostra che tra il 2000 e il 1970 c'è solo qualche hard-disk di differenza, ma le chitarre e le emozioni sono le stesse".
Io credo che se questo CD l'avesse inciso qualche gruppo "alla moda" e con un minimo di popolarità, si sarebbe sicuramente gridato al miracolo. Inciso dalla P.F.M…. . Gente, i dischi bisogna ascoltarli e giudicarli per quello che sono e non lasciarsi influenzare dal "nome". 'Serendipity' è un buon lavoro, non è sicuramente sui livelli dell'ultima fatica della Premiata, "Stati di Immaginazione", ne tantomeno paragonabile alle incisioni degli album anni '70, ma è sicuramente un gran bel CD. Un CD soprattutto non datato, originale e suonato, come sempre, con classe e professionalità. Il coraggio di certe scelte andrebbe premiato, mentre questo CD, a parte la cattiva distribuzione della label, è stato criticato senza riflettere abbastanza sulla musica che c'è dentro.
"Quattro cavalieri ti son dietro, ti dan la caccia"… . citazione… Passpartù.
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