Appena un anno dopo dalla pubblicazione di due dischi molto diversi tra loro come Art Official Age e Plectrum Electrum, Prince torna con l’album del 2015: HitnRun Phase One e magari ci sarà anche una Phase Two ancora entro il 2015, chissà!?

Punto essenziale: oggi nel 2015 una recensione di un nuovo disco di Prince dovrebbe scriverla chi non ha mai ascoltato la sua discografia precedente. Perché se conosci molto del vecchio Prince sarò inevitabile rimanere intrappolati negli abituali cliché – una fra tutte, il Prince inarrivabile degli anni 80.

Io purtroppo sono un adepto della purple army, ma ho cercato di liberarmi del passato quando ho iniziato ad ascoltare questo disco e quindi, di conseguenza, scrivere questa recensione.

Una considerazione di primo acchito.

Ho l’impressione che il nostro non sia rimasto molto soddisfatto del precedente lavoro Art Official Age e repentinamente abbia voluto aggiustare il tiro. Esempio fra tutti il rifacimento in remix del brano This could B us già contenuto nel lavoro precedente ma poco incisivo secondo me. Sul nuovo disco gira decisamente meglio, con un bel finale di chitarra elettrica. A onore di cronaca ritengo il precedente Art Official Age il peggior disco di Prince. Quando tento di ascoltarlo faccio davvero fatica ad andare oltre i primi tre ottimi brani.

Ma veniamo al nuovo disco e lasciamo da parte il passato.

Il primo brano Million $ Show è quasi uno scherzo, inizia con tre citazioni di brani del passato e poi inizia con un mid-tempo con un finale carino con fiati in evidenza. Non è particolarmente efficace ma potrebbe prendere col tempo, più da considerare un Intro al disco.

I due brani successivi invece si presentano con suoni moderni e audaci, soprattutto Ain't About 2 Stop. Prince è in gran forma, basso incisivo, bei ritornelli, ritmiche potenti. Bene direi, se ti guardi intorno, brani di questo spessore altri artisti ahi voglia a scriverli!

Si giunge This could B us – vedi commento sopra. Oltre al bel finale di chitarra elettrica, la parte col pianoforte la rende a tratti ipnotica e suggestiva. Ci sta!

Se fosse un 33 giri a la old school (termine tanto caro a Prince) direi che avremmo ascoltato il lato A del disco.

Il lato B parte con una delizia, a mio modesto avviso. Fallinlove2nite sembra una cosuccia da niente, ma cresce ad ogni ascolto. Chiamatelo anche easy pop, ma è una composizione gradevolissima.

Seguono i brani X's Face e Hardrocklover, buone prove forse un po’ leziose a tratti anche sperimentali. Si giunge quindi a Mr. Nelson, altro brano che riprende citazioni dal precedente Art Offical Age. Questo brano lo trovo eccezionale nella seconda parte, bella tastiera con richiami orientaleggianti e assolo finale di chitarra con tanto di bis. Bello davvero, esplosivo nel finale. Si giunge quindi morbidamente come sospesi nell’aria (perché il disco tocca in questa parte sensazioni molto gradevoli) a 1000 X's & 0's, brano sensuale pieno di soul e charme.

Giungiamo alla conclusione con June, quasi un non-brano, intimo con un Prince che si confessa sussurando sensazioni personali.

Il disco dura meno di 40 minuti e tutto sommato l’ho trovato gradevole. E’ nuovo, fresco, moderno anche un po’ minimalista. Prince in questo disco non propone brani abituali, ma ricercati e sperimentali. Piccole delizie, perché no!

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