È con una certa diffidenza che mi sono accostato a questo disco, perché temevo che rinnegasse l’opera precedente di Prince.
Infatti pare che il nostro abbia deciso, dopo la recente conversione alla fede dei Testimoni di Geova, di eliminare i riferimenti sessuali espliciti nei propri testi.
Dopo T.A.F.K.A.P., Symbol e chi più ne ha più ne metta, speravamo che le sue stravaganze fossero finite. Invece sembra addirittura che non eseguirà più dal vivo le vecchie canzoni che contengono tali riferimenti: il che vuol dire eliminare una buona metà della produzione precedente.
Sconcertante una simile decisione, soprattutto se proviene da un personaggio che ha fatto dell’ambiguità sessuale, dei coiti teatrali inscenati sul palco durante le sue performance live e delle allusioni sessuali fin troppo esplicite la propria bandiera, quasi il proprio segno distintivo. Di qui la diffidenza (“Prince bacchettone” è una contraddizione in termini, un paradosso): temevo una certa noia.

L’ascolto si rivela invece una gradevole sorpresa. Prince si è indirizzato al vecchio suono funk delle sue radici musicali, rispondendo (in questi tempi inflazionati dalle facili melodie e dai testi decerebrati di analfabeti rappers-papponi attorniati da mignottone, gioielli e soldi a pioggia) al bisogno di vera black music, che abbia contenuti e sentimenti, oltre alla sana voglia di divertimento.
"Don’t U miss the feeling music gave ya back in the days?” chiede Prince nella traccia che dà il titolo al disco.
Musicology è un disco che nasce proprio per soddisfare questo bisogno e ci riesce, eccome! Prince recupera in pieno il gusto del buon vecchio funky, ovviamente non accettandolo supinamente, ma rielaborandolo col proprio genio e mescolandovi il proprio personale gusto per ritmi e arrangiamenti (suonando personalmente tutti gli strumenti, proprio come fece per il proprio disco di esordio).
Il cd potrebbe chiamarsi “Anthology”, dato che rappresenta l’estrema sintesi di quanto di meglio il Genietto di Minneapolis abbia prodotto nel corso della propria carriera. Ci sono i pezzi da party, proprio da ballare, che davvero suscitano autonomi e inconsapevoli movimenti a tempo del corpo, poi pezzi più lenti ma con quel suono funk minimale, appena un giro di basso, la chitarra strozzata che si insinua in controtempo… poi non mancano le ballads melodiche, i pezzi più “stracciamutande” (leggasi: “ideali per un tête-à-tête romantico”) dove il folletto dimostra di essere il principe della melassa, con testi più che sdolcinati, unico nel creare atmosfere musicali romantiche.

Solo party e amore, allora? No, il piccoletto trova anche l’occasione per porre una serie di interrogativi fondamentali e inevitabili sullo stato delle cose e sull’insensatezza della guerra, rivolgendosi anche direttamente al Presidente Bush (“Dear Mr. Man”).

Ma… e la faccenda del bacchettone? È vera o no?
Purtroppo sostanzialmente sì.
A parte qualche pallido sussulto d’orgoglio (“What's it gonna take 2 get Ur booty soakin' wet? U and me closer baby, that's a bet”) il buon Prince dimostra di essere davvero cambiato, se ad una bella donna che ci prova oggi lui risponde “Shame on U, baby, can't U see this ring? What do U want me 2 do, girl?”.
Come, proprio lui è a corto di idee di fronte ad una bella fanciulla che si propone? Una volta accettava anche le proposte esplicite delle nubende che lo apostrofavano in modi a dir poco curiosi (“But you're such a hunk so full of spunk”) convincendole a pratiche non ortodosse (in “Head” da “Dirty Mind”), e lui si premurava di raccontarci tutto fiero anche l’inevitabile conclusione (“I came on your wedding gown”).

Oggi i suoi lamenti di desiderio sono solo per la legittima consorte, quando si incazza con lui e lo lascia a dormire da solo sul divano (“On The Couch”). I testi sono comunque validi (piccole gioie coniugali, politica, "feel good") seppure lontani dagli eccessi passati. Che dire? Il tempo passa per tutti...

Musica e voce ineccepibili. Un disco equilibrato e coinvolgente, che fa davvero stare bene. Non c’è molto altro da dire, se non “Kick the old school joint 4 the true funk soldiers!!!!!”

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