Altri anni, altri gusti, altri periodi. Oggi io Rispetto tutti i generi e sottogeneri esistenti nel mondo della musica (tranne l'hardcore e la thecno). Ma il Punk pur essendo un genere importante non mi ha mai saputo affascinare, non mi ha mai incuriosito, non mi ha mai detto niente di niente. Nel vecchio e caro periodo della scuola superiore, durante un'occupazione, su uno stereo del rappresentante di istituto (tipico falso anticonofrmista dalle idee parecchio confuse) girava una compilation che si fermava spesso (se non sempre) su una canzone: La canzone del Bosco. Tutti canticchiavamo quella canzoncina. Qualche anno dopo poi, sul pullman tutti cantavano un'altra canzone: Canapa. Si trattava dei Punkreas, non mi fidavo di loro, ma poi mi dicevano: "Ma sentiteli, provali, non sono il tipico punk rumoroso che non si capisce niente, loro sono una cosa più commerciale, più per ragazzi".

E ora a distanza di tanti anni, lo posso dire: i Punkreas fanno un punk per liceo. Fanno un Punk divertente, facile, con ritornelli di quelli che si stampano in testa al secondo ascolto, con giri di accordi che tutti a casa dopo la scuola poi possono cercare di imitare. Insomma è vero, sono un gruppo per giovani dai 14 ai 19 anni. Piacciono tanto a quei ragazzini che di politica non capiscono un cazzo ma dopo aver familiarizzato con i testi, hanno una vocazione: "io sono anarchico". I Punkreas (almeno per quanto riguarda questo album) cercano di manifestare il più possibile la loro (forse necessaria) ammirazione di un'anarchia non come utopia, ma come qualcosa di seriamente applicabile.

Che poi questa politica musicale serva sicuramente alla loro immagine è un altro discorso, lo stile della musica si adatta bene a ciò che vogliono rappresentare. Batteria rozza e animalesca come più o meno dovrebbe essere lo spirito di un ragazzo Punk; il Basso come sempre nel genere è parecchio articolato e "Giocoso". La voce non è la stessa di "Paranoia e Potere", ma essendo proprio il contesto dell'album diverso (in paranoia ci si lamenta - in maniera + intelligente - e basta mentre in 90-93 ci si manifesta e ci si incazza) forse è meglio così.

Ogni Anarchico che si rispetti deve (ovviamente) ripudiare la sbirraglia in quanto essa cerca di far rispettare la legge che per un anticonformista punkreas-siano non dovrebbe esistere; quindi ecco a voi "No-cops" un brano carino a livello strumentale, ma senza sostanza concreta nel testo. forse il pezzo più punk di tutti è "Isterico", ma anche "Persia" non si allontana di stile. "Antysocialism" è un inno che dovrebbe dimostrare a noi quanto siano coraggiosi questi tipi: "io mi girerò e sputerò per terra, e dopo mi dirai allora vuoi la guerra" a parte "Il vicino" che è una via di mezzo tra uno ska fasullo e un reggae sottosviluppato sono presenti tanti brani che sembrano tutti clonati a vicenda, ma quando ero ragazzino e li ascoltavo con gusto impazzivo per "disgusto totale"; la mandavo sempre indietro e la sentivo dall'inizio, concordavo con le parole mi sentivo uno di loro, tanto è che questo album lo infilai nel raccoglitori dei preferiti.

Oggi, a tanto tempo di distanza, lo vedo, lo ascolto e mi faccio un po' di risate: "Che gente..." penso, 80% immagine 20% musica... Mi dispiace ammetterlo, non vorrei offendere i fan del gruppo, ma questi sono tutti gasati al massimo, si pensano di essere dei rivoluzionari, degli esperti del campo, ma non dicono NIENTE di interessante, niente di discutibile. le canzoni che compongono l'album sono composte da un mix di giochi tecnici strumentali + cori che fan si che le strofe entrino subito in testa e ti viene quasi automatico canticcharle, sono divertenti e melodici a modo loro, ma nel contesto totale (e mi riferisco A QUESTO ALBUM) fanno quasi pena...

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