Un motivo c'è.

Se una branco di critici musicali, si è riunito, ha visto, selezionato, valutato, è uscito dalla stanza e ha detto: "Signori, questa qui è la migliore esibizione musicale rock di tutti i tempi", un motivo, evidentemente, c'è.

Il Live Aid, non è stato un evento facile. Collegare via satellite, in un modo o nell'altro, umiliardoemezzo di persone, ha le sue difficoltà.  Metti poi che siamo nel 1986, la tecnologia è quella che è, capisci che è stato più o meno un mezzo miracolo.
Bob Geldof, l'organizzatore della più grande manifestazione di raccolta fondi mai avvenuta, decise di creare qualcosa di enorme, impossibile e irripetibile. Pattuì con tutte le stazioni televisive che sarebbero dovuti essere distrutti tutti i nastri contenenti le immagini del Live Aid. Insomma la cosa si doveva fare, doveva fare il botto, e basta. Egoismo allo stato puro.
Qualcuno decise di distruggere tutto. Qualcuno ne fu contento, giudicando la propria esibizione al di sotto della media. Per grazia ricevuta, qualcun'altro decise di non distruggere un bel niente, o incendiare solo qualcosina.

Per intercessione divina, oggi possiamo godere in qualità audio/video pessima i Queen al Main Show del Live Aid in diretta dallo stadio di Wembley, nel lontano Live 13 Luglio del 1986. Parecchi anni fa. Deve essere andata per forza così.
Un qualche Dio deve avere detto: "Cavoli, c'ho il Mercury che mi combina quel popò lì sotto e io lo brucio pure? No. Ad imperitura memoria."

E gustiamocelo allora.

I brani sono quello che sono, sono i più Pop(olari) del gruppo, le varie hit da stadio, i tormentoni radiofonici. Ma non importa.

Se Mercury, quel 13 luglio avesse deciso di intonare "Astro del ciel", ne sono sicuro, nessuno se ne sarebbe accorto. Settantacinquemila sono i presenti a Wembley, evidentemente fa caldo. Non importa a nessuno. Il palco è un sottotetto 2 x 3 pieno zeppo di strumenti. Non fa niente. Probabilmente nemmeno il famoso mantello da regina di Freddy ci sarebbe entrato per intero, ma non se ne fece un problema più di tanto.
Che il front-man dei Queen fosse un animale da palco, questo era noto a tutti. Ma pochi sapevano quanto fosse una belva, quanto famelico di energia fosse. Un contenitore inesauribile. Ognuno dei settantacinque mila gli butta lì quel pizzico che basta, lui, posso senza fondo, la succhia tutta.  

Ed, arrivato sul palco, scoppia.

Ci sono anche gli altri sì. C'è un Taylor alla batteria che sbaglia qualche nota di doppia voce. C'è un Brian May che, poverino, non si sente e gli fischia  pure la chitarra. C'è un John Deacon che, addirittura, canta ed accenna qualche passo di danza.
Ma sono su un altro lato della registrazione. Non possono stare sullo stesso di Mercury, perchè lui un lato di cassetta lo prende tutto. E non gli basta.

Canta, come non mai. Il famoso concerto a Wembley che i Queen tennero precedentemente è di molto sotto le aspettative vocali di Freddy.  Questo è al di sopra. Sentendolo emettere note, si soffre con lui negli acuti, si spera che non finisca mai, gli si offre ancora la propria energia dopo 25 anni. Ancora. Per farlo salire più su, più su ancora.

Lui ride, balla, si muove, c'è. Sul palco c'è.

Non è da un'altra parte. Non vorrebbe essere da nessuna altra parte. Si vede anche da Toronto che lui è lì perchè ci vuole essere. E, porca miseria, ci sta da Dio. Punto di fuga di tutti gli sguardi, concentrazione assoluta di qualche impulso strano all'uomo, come pochi se ne erano visti, sconosciuti come quark e neutrini. Da studiare. Da non ripetere.

Si trova facilmente su internet, per fortuna. Gratis, com'è giusto che sia. E' un monumento all'uomo, qualsiasi esso sia, e a quello che può dare, in tutti i sensi. Se fosse stato a pagamento non avrebbe avuto senso. E chi ha cercato di venderlo non ne ha capito il senso.

Non perdeteveli, questi Queen qui. Vi piacciano o no. Guardate un pò quanta gente può gestire un singolo individuo dalla faccia strana. Guardate quante mani insieme possono battere. Guardate cosa si può fare con un impianto terribile, un deficiente al mixer, e tanta, tanta energia.

D'altrone, se qualcuno ho osato dire che questa è la migliore esibizione musicale di sempre, un motivo c'è.

Eccome se c'è.

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