Notevolmente dediti alla dottrina di certi suoni incrostati, con la loro parentesi musicale tra 2007-2013 i Quest for Fire di certo riescono a soddisfare tanta fame di musica psicotropa, frattale e policroma.
Questo loro debutto, primo dei due ed unici dischi pubblicati, è di poche e monolitiche composizioni, tra bordate di suoni allentati e valanghe di riff malconci e malinconici. La tridimensionalità dello space rock è ovunque, in ognuna di queste distorsioni raggrumate di chitarra, continuamente diluite dal cantato che quasi accompagna rassicurante in una passeggiata scalzi tra rocce fuse. Le onnipresenti melodie e soffici linee vocali equilibrano la natura ruvida della proposta, e tra le varie espansioni quasi droniche di questa musica comunque cinematica non mancano le distensioni desertiche a pupille dilatate, come la ballad a fuoco lento di Strange Ways può ben esemplificare.
Estremamente psichedelico nei connotati, incredibilmente granitico nella produzione, stoner nella solidità piuttosto che nei tratti: a dir poco lisergico ed allucinogeno.
Una dote che in questa musica definirei più che essenziale è l'appiccare lunghe canzoni a partire da pochi ed azzeccati riffs: qui si vola. Talvolta potrebbero sembrare una sorta di crocevia tra Pink Floyd e Verve lasciati a sciogliere nell'heavy-psych, e tra gli accostamenti ad alcuni diretti interessati non me la sento di non piazzare Sleepy Sun, Dead Meadow, Assemble Head in Sunburst Sound e buona parte della fascia meno ispida di questo tipo di nuova psichedelia.
Comunque, nessuna indigestione per i veterani delle situazioni freakettone-psicosonore e più che godibili agli allergici dello stoner anche quando questo è una semplice spezia. Per il resto, peccato che abbiano già mollato la presa.
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