Accendi la tivvù, così per curiosità, e ti assillano decine di canzonette insulse, dai testi insulsi, cantate da pseudo artisti insulsi. Metti su MTV, e spopolano odiosissimi pseudo rapper che piangnuccolano della loro infanzia misera, circondati da gnocche, piscine, ville e macchinone: a quel punto decidi di farti un giro, perchè certe cose fanno davvero girare i cosiddetti. E in strada chi becchi? orde di truzzi infighettiti con destinazione discoteca, oppure brufolose ragazzine che sbavano dietro al "Blue" di turno; che cambia sistematicamente di semestre in semestre, visto che le bimbette se ne stufano quando il loro eroe supera i vent'anni d'età. In mezzo a tanta tristezza si potrebbe pensare "siamo tutti fottuti", ma un vero metallers non si lascia intimorire da segnali tanto deprimenti: e così, oltre a tener sempre freschi i "Master Of Puppets", "Iron Maiden" e "Painkiller" di turno, mette nello stereo, a tutta potenza, l'ultimo gioiellino dei Rage: "Carved In Stone". I teutonici hanno sempre sfornato album di qualità, a differenza di quasi tutti i loro colleghi che bene o male hanno conosciuto almeno una volta un periodo di crisi. "Carved In Stone" è possente, ma al tempo stesso melodico, orecchiabile. Ti spinge ad alzare il volume a livelli disdicevoli, ma può piacere anche a chi non è un fanatico del metallo più perfido. E poi i Rage sono pure simpatici e con le palle, specie dopo aver cacciato l'ex batterista che suonava metal senza apprezzarlo: "Ha sempre voluto entrare nel giro del pop, in studio era poco professionale, e poi sono venute fuori delle date di un tour che dovrà fare con Anastasia!" ha dichiarato il singer e bassista Peter Wagner: tanto basta per salutare con affetto il traditore, anche se il nuovo drummer è mano tecnico: "almeno lui ha l'heavy metal nel cuore"!
L'intro sontuosa della title track, potentissima e trascinante, apre l'album. Anche "Drop Dead!" è rocciosissima ed ha un ritornello davvero esaltante, come del resto la travolgente "Gentle Murdres": ti gasa, avanzando verso il ritornello in un crescendo vorticoso di emozioni, tra il tosto e il melodico. I riffoni metalloni che ti fucilano sono dele vere e proprie sassaiole in faccia! "Open My Grave" è introdotta da melodie orientaleggianti, ma esplode presto in un devastante sound granitico. Il ritornello, piacevolissimo, è accompagnato di riff iniziali rivisitati in pesantissima chiave metal. Non può mancare una dolce ballata, "Whitout You", che dai nascenti ritmi tristi s'ingrezzisce in un refrain melodico su uno sfondo solidissimo. Discreto pezzo, specie nell'assolo, è "Long Hard Road". I tre pezzi seguenti seguono lo stesso copione che irrora di piacere tutto il disco: sound potente, riff tuonanti e ritornello accattivante: "One Step Ahead", "Lost In The Void" (favolose le sue scorribande riffomani) e "Mouth Of Greed", quest'ultima particolarmente bella nel ritornello. Il finale è epicissimo, con una "Lord Of The Flies" introdotta da organi e cori: nella parte centrale entra nel vivo e si fa più solenne.
Il risultato è un disco esaltante. Gli dò 5 stelle perchè mi è piaciuto tantissimo, come del resto mi era piaciuto il lavoro d'esordio degli italiani Tarchon Fist: si sprecheranno le polemiche, le accuse di "definire un capolavoro ogni disco metal", ma di questi commenti non me ne importa: dare il massimo dei voti non vuol dire piazzare l'album in un'ipotetica top ten del metal di ogni tempo, è solo un giudizio che non va in paragone con altri lavori. Il disco mi piace, mi gasa, perchè dovrei dargli un voto minore? Per far contenti i sapientoni di turno? Non penso proprio. Anzi, dedico questa rece a tutti coloro che la criticheranno, e che un riffone metallone li faccia rinsavire!!
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