Per evitare che diventasse una serata infrasettimanale come tante, magari imbevuta di noia, efficace fu la puntata al cinema. Direzione "Torrevillage", il multisala più vicino al nostro piccolo paese. La mia consorte, tendente ad un cinema più leggero, per famiglie, molto più pratico rispetto alle opere da me predilette, sorniona, non ha espresso preferenza per tutto il tragitto. Chissà perchè avevo la netta sensazione che non avrei scelto io il film, stavolta. Con la speranza di non ritrovarmi a condividere qualche terrificante pellicola che, da solo, non avrei scrutato neanche sotto effetto di stupefacenti, ci ritroviamo, fiduciosi, di fronte alla galleria di locandine in programmazione.

Primo tentativo, quasi sicuramente inane: Ah, guarda, ci sarebbe "Super 8" che sembra interessante, anche perchè prodotto da Spiel... Silenzio con broncio. Lo sapevo. Velleitario il secondo tentativo: ...e "Terraferma"? Ti ricordi il regista di "Nuovomondo"? Questo film a Venezia sta trionf... Silenzio con broncio incline al muso lungo. Guerra già persa in partenza. Ultimo tentativo, con finta retorica tra l'altro: eeeh, "I Puffi"? Sorriso a 16 denti. In 3D? Sorriso a 32 denti. Evvabbeeeeeneeee!

Nel famoso villaggio dei puffi, la vita ordinaria degli ometti blu, tra funghi, canti spensierati e simpatici animaletti, viene stravolta dall'ennesima invasione del perfido Gargamella, che a tutti i costi ne vuole prelevare dei campioni allo scopo di diventare il più autorevole dei maghi. Una rocambolesca fuga, guidata involontariamente da Tontolone, spedisce una manciata di essi, i più famosi ovviamente, nel bel mezzo del Central Park. Bisogna tornare al villaggio e in fretta. Tutto procede regolarmente fino a quando, in una serie di divertenti situazioni finiranno nella vita tranquilla di una coppia in procinto di espansione. Lui, pubblicitario rampante e lei prossima mamma. Tra le sequenze più divertenti, quella girata nel centro commerciale e quella finale al Central Park in una scoppiettante battaglia contro Birba e Gargamella prima del ritorno a casa.

Raja Gosnell, regista di pellicole del genere, ha confezionato, devo ammettere, una gradevole commediola tipicamente americana, con tutti gli stereotipi del caso, tra cui la terrificante battuta "andrà tutto bene!" e qualche divertente effetto digitale. Alcune scene, con il fattivo ausilio di bravissimi ingegneri inforrmatici, sono veramente ben girate. Il 3D è forzato, come molto spesso accade ultimamente, nel senso che di tridimensionale c'è veramente ben poco. Al massimo qualche tunnel a scorrimento veloce e qualche puffo che ti balla tra le lenti bicolori degli occhialini in temporanea dotazione.

Tra le positività, quella, di notevole importanza, che non viene pronunciata nessuna parolaccia. Ormai anche nei film per bambini non si può fare a meno di infilarci qualche figurativo membro maschile o l'immancabile invito ad un popolatissimo paese. Per una volta, grazie al cielo, la volgarità viene messa da parte e qualche allusione viene efficacemente coperta da un "puffo" che rende più godibile l'andamento della pellicola. Viene ricordato, in maniera sacrosanta e con una astuta scena mediatica, il dimenticato Peyo, che è il creatore dei famosissimi gnomi e non, con la "J", la marca di un celebre assortimento di bevande che campeggiava in grande evidenza tra i seni della Fenech e gli occhi strabuzzati di Alvaro Vitali.

Tra i puffi il più simpatico è Quattrocchi, doppiato, come per Puffetta, dalla stessa voce che lo distingueva nei cartoni animati. Chi non parla è Birba, che si limita a qualche miagolio acuto e a qualcuno strascicato. Non completamente efficace l'interprete di Gargamella, troppo costretto a immedesimarsi in un pupazzo che non è. Mai sentiti gli attori che impersonano Patrick e Grace, la coppia che conviverà con i puffi per qualche giorno, tali Neil Harris e Jayma Mays.

Film globalmente buono, spensierato, adatto ai più piccoli e a solleticare i più grandi. Una commedia a stelle e strisce, senza pretese e contornata da buoni effetti digitali che purtroppo stanno prevalendo troppo sulle qualità umane. L'importante è che la mia metà si sia divertita, e che la serata si sia conclusa tra una quattro formaggi e una capricciosa, con un inutile 3% di sconto sul totale, grazie alla card promozionale della pizzeria.

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