Premettendo che io semplicemente amo alla follia i Ramones (batterista a parte, che mi sa di sfigato tra gli sfigati), bisogna ammettere che i Ramones vanno messi nell'olimpo del Punk, insieme ai Sex Pistols, Clash, Dead Kennedys e l'onnipresente Avril Lavigne (che di punk ha poco e niente, ma il mondo sembra convinto del contrario).
Loro sono puro punk: non sanno nè comporre, nè arrangiare (le parti di batteria sono agghiaccianti) e neppure suonare.
Vanno considerati per il loro significato nel movimento punk, che ha avuto il merito di spazzare via il prog rock che stava diventando solo tecnica fine a sè stessa (anche se evidentemente non l'ha spazzato via tutto, visto che ci sono in giro ancora delle creature malvagie come Malmsteen, le cui canzoni sono esercizi di pura tecnica, forse apprezzabili da un chitarrista – virtuoso, ovviamente, perchè io non riuscirei a fare neanche una millesima parte di quello che fa il nostro Yngwie), ma dal punto di vista musicale, se scrutato da un'ottica rock, sono il nulla pneumatico (e anche i fan più sfegatati del punk devono convenire che il mio ragionamento è abbastanza sensato).
Ma lasciamo parte i vaneggiamenti inutili e passiamo alla de-recensione.
Il disco parte con “Pet Sematary” che, diciamocelo, del punk incendiario di “God save the queen” o “Anarchy in the U.K.” ha veramente poco e questa storia del non-essere-punk prosegue circa fino alla decima traccia, a parte “Anxiety” (canzone veramente molto carina). Infatti dalla traccia numero dieci alla diciotto sono presenti una serie di live che sono il reale fulcro del cd e rappresenta il sound dei Ramones duri e crudi ed, in definitiva, più punk.
“Sheena is a punk rocker” con quella batteria assolutamente assurda (evidentemente non sanno che i piatti ed il charleston NON vengono usati per tenere il tempo in sedicesimi - tra l'altro a volumi altissimi) è un pezzo simpatico che scorre liscio fino alla fine; “Surfin' Bird” un pò noiosetta, con un intermezzo di Joey che urla “Surfin' Bird” e fa dei versi assurdi; “I wanna be sedated”, una delle canzoni più belle dei Ramones, anche se in questa versione è cantata con un Joey dalla voce molto profonda.
“Rock and Roll Radio” con un'introduzione di batteria che è simpatica (niente di sublime), ma la melodia è un pò scontata, a parte il basso (molto curato a livello di arrangiamenti).
“Blitzkrieg bop”, la canzone che riassume i Ramones, col suo “Hey ho, let's go!”, in questa versione più veloce dell'originale e con una serie di “accorgimenti” che la rendono più appetibile.
Insomma, in conclusione non è niente di speciale, ma è imperdibile per un collezionista che vuole avere in una raccolta i pezzi migliori del gruppo che ha fondato il punk americano.
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