Grandissimi Rata Blanca, una vera e propria istituizione per il popolo metallico argentino, che, come detto in altre occasioni, ha dimostrato negli anni di sapersi costruire una forte reputazione anche al di fuori dei patrii confini, elargendo classe ed abilità compositiva grazie ad una serie di album dal forte appiglio artistico che, come nel caso dei best sellers "Magos, Espadas y Rosas" e "Guerrero del Arco Iris", hanno raccolto consensi unanimi da parte di critica e pubblico.

Una band che ritorna a farsi sentire con un album in studio a ben due anni di distanza dal precedente, e sensazionale, "El camino del fuego" album che, grazie anche alla stampa italiana curata dalla mai doma Underground Symphony di Novi Ligure, ha ottenuto anche dalle nostre parti una buona fruibilità fra gli afecionados di certe sonorità nobili e raffinate, ma che soprattutto segnava il ritorno del figliol prodigo Adrian Barillari da molti considerato come uno dei pochi vocalist in grado di reggere il confronto con i vari mostri sacri della storia hard n'heavy intercontinentale e che, dopo un seppur buon album solista di qualche tempo addietro, si impossessa nuovamente del ruolo di eterno alterego che molti gli hanno preconfezionato addosso, tornando ad affiancare nuovamente l'oramai deus ex machina del combo argentino, ovvero il guitar player Walter Giardino, il quale, grazie soprattutto ad una ritrovata verve chitarristica, si cimenta in una serie ininterrotta di guitar solo e scale armoniche tanto che il più volte ribadito tormentone de Blackmore sud americano, sembra quasi fatto veramente per calzargli a pennello.

Come per il precedente disco in studio, anche per questo nuovo episodio dal titolo quanto mai altisonante de ‘La llave de la puerta secreta', trattasi pur sempre di un concept album le cui liriche sembrano quasi ispirarsi a tematiche di natura fantasy a la Tolkien, la band in questione torna a proporci un trittico di splendide composizioni musicali, nelle quali riesce abilmente a far rivivere, condensandole in maniera magistrale, tutte quelle influenze che sin dagli esordi hanno sempre contraddistinto le uscite discografiche dei nostri, ovvero un impasto sonoro in cui convivono l'anima più puramente hard rock mainstream dei DEEP PURPLE e WHITESNAKE, le influenze tipicamente epico sontuose dei RAINBOW dell'era R.J Dio, e un sano tocco di hard blues di tipica estrazione americana che come mai in questa occasione, riesce a conferire a qualche brano, quel taglio tipicamente a stelle e strisce.
Sormontato da un lavoro d'artwork che fefinire eccezzionale sembra quasi riduttivo, una strabiliante confezione con una chiave in piombo che sovrasta al centro un elegantissimo digipack che si apre su quattro facciate, roba da far accaponare la pelle, credetemi, le undici affascinanti composizioni di cui il disco si compone, ripercorrono in maniera inopinabile quasi venti anni di carriera del combo "blanco y celeste" rimarcando dove possibile, l'efficace aspetto tecnico/qualitativo dei sei musicisti che a partire dall'iniziale heavy rock della title track ‘La llave de la puerta secreta', passando per le ritmiche frizzanti di "Indigo", l'hard blues di "Guitarra spagnola", fino a giungere alle note struggenti della conclusiva "Mamma", i Rata Blanca ci offrono tutto il meglio del proprio repertorio enfatizzato da sublimi armonizzazioni vocali, guitar lick d'indubbia impostazione neoclassica, il tutto da un tessuto sonoro impresiosito dall'hammond mai invadente del buon Hugo Bistolfi che riesce a tessere degli autentici tappeti ritmici che, anche se in minima parte, riescono a caratterizzare gran parte delle song ivi contenute.

Un ennesimo tassello incastonato nel seppur variegato mosaico discografico della band sud americana che, seppur edito per il solo circuito ispanico, non dovrebbe mancare nella discografia di ogni metaleros che si rispetti...

Elenco tracce e video

01   Intro (01:48)

02   La llave de la puerta secreta (05:53)

03   La otra cara de la moneda (05:19)

04   Aún estás en mis sueños (04:59)

05   Indigo (05:20)

06   Bajo el poder del Sol (05:19)

07   Blues (08:45)

08   El Gran Rey del Rock and Roll (05:26)

09   Guitarra española (06:11)

10   Michell, odia la oscuridad (04:37)

11   Mamma (07:41)

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