Alcune storie somigliano a vecchie canzoni che arrivano da lontano, trasportate dal vento. Non ricordi quando le hai sentite per la prima volta, ma hanno una familiarità che non consola. The Long Goodbye è una di quelle storie. Non parla soltanto di crimine o giustizia: parla di amicizia, lealtà, e del lento sgretolarsi delle illusioni. Ambientato in una Los Angeles corrosa dal degrado, il romanzo pulsa di qualcosa di profondamente umano: il desiderio di credere in qualcuno, e il dolore di scoprire che ti sbagliavi.

Philip Marlowe ha 42 anni ormai — è più vecchio, più silenzioso, un po’ più ammaccato dalla vita. Quando incontra Terry Lennox, un uomo affascinante, con i capelli bianchi, il volto e l’anima pieni di cicatrici e maniere impeccabili, tra i due nasce qualcosa di simile alla complicità. Marlowe lo aiuta senza fare troppe domande, perché è così che gli uomini intendono l’“amicizia”. Quando Terry fugge in Messico dopo il presunto omicidio della moglie, Marlowe lo assiste, non per ingenuità, ma per qualcosa di più raro: la sua adesione ad un codice d’onore personale

Mentre la vicenda di Lennox rimane sullo sfondo, la storia sembra seguire un percorso diverso: un famoso scrittore alcolizzato è scomparso, e Marlowe si ritrova invischiato nel caos della vita e del matrimonio di Roger Wade. Le due trame si avvolgono l’una sull’altra, apparentemente scollegate, finché il libro non stringe la presa e rivela quanto siano intrecciate. La narrazione che sembra sfilacciata è, in verità, calcolata - come il jazz.

Non importa se a tratti la trama sfida la credibilità,  perché il nucleo emotivo è devastante. Marlowe scopre non solo chi ha ucciso chi, ma soprattutto chi ha mentito, e perché. E questo fa ancora più male. Il tradimento di Terry Lennox non è soltanto personale; è esistenziale. Marlowe, che basa le sue relazioni sull’onore, viene colpito al cuore.

Chandler in questo libro fa qualcosa di inusuale. La maggior parte degli scrittori si identifica con l’eroe. La sua personalità invece è qui scissa tra le brillanti ammaccature di Roger Wade e le ferite eleganti di Terry Lennox. Wade è uno scrittore che si disprezza, semi-annegato nell’alcol e nell’amarezza. Lennox è un fantasma affascinante, segnato dalla guerra e da traumi indicibili. Insieme, sono le due facce autobiografiche della stessa medaglia: lo scrittore che si odia, e l’uomo che sopravvive a stento al passato e nel mondo che lo circonda.

The Long Goodbye non è solo un romanzo giallo, è un lamento funebre. È l’opera più intima di Chandler, la sua più riuscita e anche - perfettamente in carattere - l’ultima. Il caso viene risolto, certo, ma ciò che rimane non è la giustizia. È il peso dell’addio, il lungo eco di una fiducia tradita. Alcuni addii si consumano senza annunci clamorosi, si srotolano lentamente, tra le pagine e gli anni.

Elenco e tracce

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