Hydra Head 9 è una delle tante incarnazione di Henrik Nordvargr Bjorkk. Per coloro che si fossero chiesti "chi minkia è", affermiamo che Henrik è il più grande musicista dark-ambient attualmente in circolazione.

L'originalità, la profondità e la pregnanza dei suoi lavori bastano da soli a descrivere questo fantomatico personaggio. Alcuni nomi su tutti dovrebbero bastare."Sleep Therapy Threatment": un cofanetto di 8 cd frutto di uno studio del Norvargo sugli effetti che particolari frequenze sonore basse avrebbero sul cervello. Ogni cd è numerato in ordine di giornata (lunedi, martedi, mercoledi, etc) e l'ascoltatore deve godersi questa meraviglia in cuffia, a volume non troppo alto, durante l'addormentamento. Lo scopo dell'esperimento è quello di provare giorno per giorno un'esperienza di sonno diversa e guidata dalla sua musica incredibile.

Altro nome: "Awaken". Album assolutamente strepitoso, e a mio giudizio stupendamente recensito da Grigio su questo stesso sito. 'Hydra Head 9' è un nome che ho conosciuto per caso girando nel sito della Old Europa Cafe, una delle più importanti label di noise e dark-ambient (una delle più importanti al mondo) e ubicata nientemeno che in Italia.
Si tratta sostanzialmente di un disco di power-noise inframmezzato da inserti ambient. Nordvargr ha imparato la lezione dello zio Merzbow (con cui ha suonato nel 2004 in un fantastico split-collaborazione: "Partikel") e ha provato anche lui l'avventura del power-noise. In "Heat" troviamo un bel po' di roba: atmosfere oscure, martellate e cascate di suono, stridori, una chitarra acustica (?) in un loop quasi tanghesco (??) dissociante, cingoli elettrici, tempeste variegate, centrifughe impazzite, occhi, voci demoniache e orgasmi decisamente merzbowiani.

Potrebbe essere visto come un esercizio, una prova, come la dimostrazione che il Norvargo sa fare "anche questo", e lo sa fare decisamente bene. Tutto il disco è pervaso da un senso di sottesa violenza, malvagità e rassegnazione a dir poco adorabili. Tutto il power-noise (inteso come genere genericamente inteso) è fatto di cinismo, capacità d'analisi, feroce critica alle strutture e ai "dettami" della forma-canzone. È sempre stato così. Verso la creazione di prodotti "altri", e comprendento tutto, questi pionieri si muovono ai margini della musica. Con alti e bassi molti gruppi si sono alternati e si alterneranno (la stragrande maggioranza di queste entità proviene dal Giappone) su questa strada, compiendo un percorso che ritengo artisticamente e culturalmente importantissimo.

Il noise è analisi sociale: è un genere profondamente antropologico. Henrik accompagna le nostre orecchie sanguinanti in un percorso relativamente prevedibile, per quanto piacevole, alternando momenti di furore a momenti di osservazione di set devastati. Il tutto è comunque segnato da una grande qualità, soprattutto per quanto riguarda alcuni passaggi decisamente sofisticati. Descrivere questo genere di lavori traccia per traccia quasi non è pensabile, ma mi soffermerei sulla bonus track: una suite di 23 minuti di dolore allo stato puro.

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