Bellissimo questo split di due gruppi brasiliani: i Ratos De Porao, molto conosciuti anche all'estero, ed i Colera, band invece più attiva nel circuito nazionale.
Registrato il 17 marzo 1985 a Lira Paulistana, Sao Paulo, il disco ha 20 tracce, che non sono affatto poche per uno split.
Come spesso avviene nei concerti dei Ratos De Porao l'introduzione è affidata a degli archi classici, che sfumano quando i quattro iniziano.
La violenza del combo brasiliano ci sorprende poi in pieno, tutte le tracce hanno una durata intorno al minuto, i cori la fanno da padrona in molte di queste come ad esempio "Morrer" o "Asas Da Vinganca".
I RxDxPx mescolano bene le canzoni dei loro esordi (1980) con le sonorità thrash che occuperanno sempre più spazio negli album da metà anni '80 in poi; "Obrigando A Obedecer" ne è un esempio ed anche uno degli episodi migliori della prima parte dello split.
"Neo Me Importo" è sicuramente la più originale, con il duetto tra la potente voce di Jao Gordo ed una vocalist femminile. Si arriva poi alla conosciutissima e stupenda "Crucificados Pelo Sistema" (riproposta spesso in concerto dai Sepultura), title-track del primo album dei RxDxPx uscito solo un anno prima. "Pobreza" conclude le canzoni dei Ratos De Porao.
Un intro classicheggiante introduce anche la seconda parte dello split, e sinceramente rimango sorpreso da questi Colera, potenti e vivaci ma non troppo "rumorosi" neanche live. Grezza e diretta la prima "1.9.9.2.", più melodica la seguente "Quanto vale a libertade?".
Tutte le tracce sono cantate in brasiliano, ed il trio (Redson:Bs-Vc, Helinho:Gr, Pierre:Dr) formatosi nel lontano 1979 ed ancora attivo, esprime sicuramente il meglio in concerto.
"Duas Ogivas", la migliore delle 8 canzoni proposte, si lascia volentieri cantare nei ritornelli già al primo ascolto, ma diciamo che l'atmosfera live che trasuda da ogni nota è trascinante per esaltare tutte le tracce, forse "X.O.T." è quella che risente più di un suono distorto non proprio felice e resta la meno buona, mentre la successiva "Gritar" è un inno al pogo vero e proprio.
Per chi apprezza l'HC alla vecchia maniera, secondo me uno split imperdibile; per gli altri, un invito a conoscere due band sicuramente non veicolate da riviste specializzate o televisioni commerciali ma che con la loro esperienza trentennale sanno il fatto loro soprattutto live.Carico i commenti... con calma