Nuovo album (2009) per i Debustrol dalla Repubblica Ceca, quartetto attivo dal 1986 ed arrivati all'11° disco.

Nulla di nuovo, ma un buon hardcore pesante con sonorità metal, il tutto condito da una voce tirata e sofferta che ricorda, non nel tono ma in alcune cadenze, Lemmy e che si strascica sgraziata sino alla fine delle 12 tracce di "Rwanda".

Le prime canzoni fanno subito sentire buoni cambi di tempo ed un suono grezzo, soprattutto la seconda "Peklo Takhle Zni", ma la violenza è ben mitigata dalla varietà di ritmi, mai monotoni. "Alahova Krek" è secondo me la migliore col suo suono massiccio di chitarra che fa venire in mente i tedeschi Ryker's, mentre "Vudje Je Vul" è l'unico episodio nel quale si sente nell'intro la voce di  Kolins calma e parlata.

Belle le parti soliste del chitarrista Trifida nella veloce "Pornokrist" e in "Buh Zehnej Americe" anche se è l'impatto ritmico che dà struttura alla band e che nell'avvicinarsi alla fine dell'album le conferisce un sound sempre più thrash. Buono anche il basso di Zed, che sale di tono oltre che nella title-track anche in "Vietkong", preciso e compatto il drumming di Skull II anche nelle parti più cadenzate come nell'ultima "Tibet".

Bel disco, veloce e potente, niente di innovativo ma convince secondo me l'alternarsi di tempi e strutture HC nelle quali si incastrano sonorità thrash-metal.

Aggiungo anche che il videoclip di "Rwanda" è agghiacciante, un documentario sui massacri di guerra nel paese africano, macabro e toccante.

ZOT !

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