"A lot of words but no one talking
I don't want no part of that
Something real is what I'm seeking
One clear voice in the wilderness
"

Queste quattro frasi in questo momento mi danno il là per parlare di questo disco. Questo disco è per come lo vedo io, un mettersi di fronte allo specchio e tirare fuori tutto o almeno quello che si riesce da sè stessi.

Un'esperienza Intimista. Dopo aver attraversato con successo due decenni ed essere arrivato alla piena maturazione in termini anche di crescita umana, ecco nel 1993 Sir. Paul Weller dare alle stampe un disco che è testimonianza e documento del passare degli anni e soprattutto del proprio stato d'animo. Il disco è forse il migliore della produzione solista di Paul Weller, ancora oggi. Un disco che musicalmente si muove in territori rigorosamente britannici partendo da influenze Mod (Small Faces), Rock (Rolling Stones), passando per le contaminazioni nere del Soul e filtrando il tutto con l'importanza dell'interpretazione acustica.

Musica estremamente godibile ed orecchiabile dal sapore anchè un pò retrò grazie al prezioso uso di Mellotron e Moog. Canzoni solari e giocose "Sunflower", "5th Season" dal sapore bluesegiante e ancora "The Weaver" e canzoni delicate e vellutate come "Hung up", "Moon your pyjamas".
Canzoni che chiedono solo di essere ascoltate nella loro semplicità ed immediatezza siano esse trascinanti, malinconiche o sentimentali.

Stati d'animo e musica che viaggiono insieme e che insieme regalano altre sensazioni e pensieri. Colori, amore, lacrime, introspezione.... come può la musica far tutto ciò?!?
Può farlo tranquillamente e questo disco ne è la prova. Da avere e da vivere.

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