Red Hot Chili Peppers - Alcatraz 29.04.06

Alla luce delle ultime uscite la domanda risultava legittima: sono bolliti o a bagno maria? L'occasione di MTV all'Alcatraz relativa alla presentazione dell'ultimo album dal vivo di imminente uscita era certamente un occasione per capire meglio. Organizzazione dell'evento strepitosa con forze di produzione ingenti. Una prima chiave di lettura lo dava il pubblico suddiviso tra una quota di circa il 70% di giovani sotto i 25 anni e la rimanente oltre il 35. Dico cosi', perche' in qualche modo i nuovi pezzi, ma anche l'impostazione della scaletta del concerto ne terra' conto.

Apertura precisa alle 21 come da programma e subito la potenza del basso di Flea si fa sentire. Ispirato. La sezione ritmica riprende il ruolo che gli spetta lasciando a Frusciante la parte di melodia che sui nuovi pezzi si concede alle ballate e a soluzioni ammiccanti, ma mai dirompenti. Si ha l'impressione che il nuovo lavoro riapplichi le modalita' di "Californication" e "By the Way", più' attento a piacere e a cogliere consenso che non a stupire con soluzioni forti. Comunque sia, il concerto procede piacevole mettendo in luce che il gruppo c'e', e' solido, non ha sbavature, ma forse eccessivamente maturo del suo saper "far mestiere". Non a caso a circa meta' concerto attaccano l'hit di "Scar Tissue" infiammando le ragazzine. C'e' tempo pero' per gli accenti dove i Peppers si lasciano andare.

Se e' vero che non ci sono momenti in cui la vena compositiva appare illuminata, per scaldare(si) si riappropriano dello spirito originale, che guarda caso esalta proprio il pubblico più' maturo. Ci regalano una straordinaria "Me and My Friends" e concludono dopo un'ora e un quarto il set con il funkettone di "Give it away" preceduto da un intro stupefacente di "You're gonna get yours" dei Public Enemy.

Me ne esco pensando che, alla domanda iniziale, non c'e' una risposta per il momento definitiva. I Peppers sono contraddittori. Sono convincenti dal vivo, una band potentissima con una delle migliori sezioni ritmiche, ancor più' che nel '92 quando Frusciante era totalmente fuori controllo, ma i riff, quelli usciti da 'Blood Sugar Sex Magic', forse rimarranno ineguagliabili.

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