Nell’epoca attuale dominata dai film fumettosi, con scene d’azione apocalittiche, dove esplode qualsiasi cosa ma i nostri eroi non si fanno alcun danno e nel mentre sparano in continuazione battute che dovrebbero far ridere, mi sta venendo la nostalgia dei vecchi film d’azione anni ’80 e ’90. Certo, anche in quelle pellicole ogni macchina che cappottava deflagrava nel giro di cinque secondi, le battute ad effetto erano immancabili, però c’era il senso della misura e del “troppo che stroppia”. Diciamo che erano film d’Azione senza pretese, non volevano perciò far luce sul senso della vita.

Ecco quindi che se penso all’azione senza pretese mi viene in mente “Arma Letale”. Anno 1987, regia di Richard Donner e soggetto e sceneggiatura di Shane Black, quello che in “Predator” racconta le storielle sceme e muore subito come un pirla. Il suo lavoro per questo film però è di gran livello, considerati infatti i soliti ingredienti obbligati del genere tra cui: sparatorie, inseguimenti, cattivi cattivissimi, missioni ad alto rischio, ecc… è la caratterizzazione dei personaggi il punto vincente rispetto ad altri film simili. La coppia Riggs-Murtaugh è infatti perfetta: il primo giovane, depresso, instabile e molto pericoloso (un arma letale per l’appunto), il secondo più vecchio, cauto e posato. Le scene migliori sono d’altronde quelle d’interazione tra i due e non necessariamente quelle dedicate allo sviluppo della vicenda, memorabile ad esempio Riggs che si butta dal tetto con l’aspirante suicida o la celebre frase di Murtaugh: “Sono troppo vecchio per queste stronzate!”.

Per quanto riguarda gli antagonisti siamo nello standard medio del genere, ma almeno rispetto a ciò che va per la maggiore adesso non danno l’idea di partire già sconfitti, vero il generale muore in maniera un po’ cretina ma il Joshua di Gary Busey si fa valere.

Infine la cosa più importante: ogni film d’azione che si rispetti deve essere ambientato il giorno di Natale!

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