Dopo un avvio di carriera solista decisamente sorprendente e dai più che soddisfacenti esiti commerciali, Ringo Starr inizia un po' a perdere appeal nel '76. Il suo quinto Lp, "Ringo's Rotogravure" purtroppo si segnala come un debole insieme di composizioni del super team che lo ha affiancato nei due precedenti lavori, "Ringo" ('73) e "Goodnight Vienna" ('74). 

Primo album post Emi viene messo in cantiere a Los Angeles da un Richard Starkey distratto dai problemi coniugali e dalla sua amante, Nancy Andrews. Non basta un ottima canzone a firma George Harrison, "I Still Love You" (a cui ho dedicato una recensione a parte), l'album è privo di quel brio positivo che aveva magicamente condito le precedenti esperienze. Le canzoni sono per lo più esercizi di stile dell'imponente cast, un rock'n'n roll con Peter Frampton, "A Dose Of Rock'n' Roll", la cover "Hey Baby" e un'ironica composizione a firma Eric Clapton, "This Be Called A Song", uno dei pochi momenti positivi. Per il resto molta confusione e poca sostanza, a partire dalla pessima "Cookin'  (In The Kitchen Of Love)" di un Lennon ormai schiavo totalmente delle droghe. Paul McCartney collabora con l'anonima "Pure Gold", una delle canzoni meno interessanti di tutto il suo canzoniere. 

Il disco non ebbe grande successo per vari motivi, in primo la scarsa qualità del materiale unita ad una formula (quella delle "alle stars") ormai logora, in secondo al fatto che Ringo Starr si dedicò pochissimo alla promozione, era già in piena fase da feste sfrenate e alcool a go go. I due lavori successivi, "Ringo The 4th" ('77) e "Bad Boy" ('78) marcheranno ancora di più lo scarsissimo periodo professionale del batterista con una serie di scelte musicali sorprendentemente sbagliate. 

P.S.: All'interno della versione originale dell'Lp viene riportata un'ampia documentazione fotografica del clima baldanzoso delle sessions, tipico modo di lavorare di Starr.  

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