Se è vero che uno deve dire quello che deve dire, allora lo deve dire in fretta. Allora, come nel precedente "ingresso libero" si diceva già nella prima canzone - della inutilità irreversibile del tempo, e del forse non essenzialmente tu (ma alla fine decisamente tu) - anche qui già c'è tutto nella prima canzone: del non riconoscersi nei comportamenti e nei significati di moda, prefabbricati ad uso e ‘consumo' di una società inconsapevole - e nel non poterne che ridere, distruggerli tutti con una bella risata (anche se è una ironia un po' tanto malinconica). Tutti i personaggi di questo disco vanno in qualche modo ‘contro' i binari tracciati, contro quello che si deve o dovrebbe fare, o che dovrebbe piacere.
L'alternativa insperata allo standard carriera-soldi-amante è la bella rosita di bianco vestita, aspetta una avventura con lei mentre nel mondo si fanno rivoluzioni il protagonista di sfiorivano le viole, berta fila l'amianto per salvare il santo dal rogo, e fila con mario e con gino (e si tiene il bambino), la zappa il tridente irride alla fiera delle umane vanità, e nella bella al compleanno della zia rosina non si decide rino a prendere il treno e mescolarsi con gli altri nella follia di un mondo incomprensibile, eppure il tempo passa, e rita s'è sposata (quanto doveva aspettare, poretta?) - in glu glu ri ride pure del suicidio, eh si.
La alternativa di una vita vera, autentica potrebbe essere l'amore - ma ... anche questo può essere una trappola, una illusione. È forse questo il significato della ripresa sberleffo in forma di mazurca del tema della bella Rosina sul finale, e che significato dare alla suadente bossanova di sfiorivano le viole? Torna anche qui, come nel primo disco, l'ambiguità di "ammettiamo un amore, una volta soltanto, che non voglio, che vuoi tu" cui alla fine, più che cercarlo, ci si arrende.
Ma, proprio al centro del disco, in cogli la mia rosa, si trova tutto l'amore per questa vita, la necessità di viverla e raccontarla, di scoprirne la poesia e l'anima (ah, cercare l'aaaanima...) nelle cose autentiche e nella gente semplice, che mi pare di capire, per Rino non è certo quella che vive in città....
Elenco tracce testi samples e video
01 Mio fratello è figlio unico (03:20)
Mio fratello è figlio unico
perche' non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato
e non ha mai pagato per fare l'amore
e non ha mai vinto un premio aziendale
e non ha mai viaggiato in seconda classe
sul rapido Taranto-Ancona
e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo
mio fratello e' figlio unico
perche' e' convinto che Chinaglia non puo' passare al Frosinone
perche' e convinto che nell'amaro benedettino
non sta' il segreto della felicita'
perche' e' convinto che anche chi non legge Freud
puo' vivere cent'anni
perche' e' convinto che esistono ancora
gli sfruttati malpagati e frustrati
mio fratello e' figlio unico sfruttato
represso calpestato odiato e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico deriso
frustrato picchiato derubato e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico dimagrito
declassato sottomesso disgregato e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico frustato
frustrato derubato sottomesso e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico deriso
declassato frustrato dimagrito e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico malpagato
derubato deriso disgregato e ti amo Mariù
02 Sfiorivano le viole (05:01)
Sfiorivano Le Viole Rino Gaetano lyrics
Artist: Rino Gaetano
Album: Mio Fratello E' Figlio Unico
Year: 1976
Title: Sfiorivano Le Viole
L'estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza
nuovi amori da piazzare sotto il sole
il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio
e tu crescevi, crescevi sempre più bella
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo
i passi delle onde che danzavano sul mare a piedi nudi
come un sogno di follie venduto all'asta
la notte quella notte cominciava un po' perversa
e mi offriva tre occasioni per amarti e tu
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo
il sole che bruciava bruciava bruciava bruciava
e tu crescevi crescevi
crescevi più bella più bella
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo te mentre io oh ye aspettavo te
si lavora e si produce si amministra lo stato
il comune si promette e si mantiene a volte
mentre io oh ye aspettavo te
il marchese La Fayette ritorna dall'America
importando la rivoluzione e un cappello nuovo
mentre io oh ye aspettavo te
ancora penso alle mie donne quelle passate
e le presenti le ricordo appena
mentre io aspettavo te
Otto von Bismarck-Shonhausen per l'unità germanica
si annette mezza Europa
mentre io aspettavo te
Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo
tuttora in voga mentre io oh ye aspettavo
04 Cogli la mia rosa d'amore (04:03)
Cogli la mia rosa d'amore
cogli la mia rosa d'amore
regala il suo profumo alla gente
cogli la mia rosa di niente
Cogli il suo figlio in Germania
la miniera il carbone a Natale verrà
Cogli i muri bianchi di calce
la festa del Santo il giorno del pianto
Cogli la mia sera d'Aprile
scrivevo parole faceva all'amore
Lasciale almeno i ricordi
le loro mani nel chiedere e amore nel dare.
...tudutudutudu...ttt...
Cogli la mia rosa d'amore
cogli la mia rosa d'amore
regala il suo profumo alla gente
cogli la mia rosa di niente
Cogli il suo giorno di festa
quando l'estate promette di tutto
e quando chi mantiene un sorriso
cogli questo suo paradiso
...tudutudutudu...ttt...
05 Berta filava (03:41)
Berta filava e filava la lana,
la lana e l'amianto
del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava
urlava e piangeva e la gente diceva:
"Anvedi che santo vestito d'amianto"
E Berta filava e filava con Mario
e filava con Gino
e nasceva il bambino che non era di Mario
che non era di Gino
E Berta filava, filava a dritto,
e filava di lato
e filava, filava e filava la lana
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava e filava la lana,
filava l'amianto del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: "Anvedi che santo vestito d'amianto"
E Berta filava, filava con Mario, filava con Gino
e nasceva il bambino che urlava e piangeva
e la gente diceva: "Anvedi che santo"
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava, filava con Gino,
filava il bambino cullava cullava, filava l'amianto
e Berta filava
08 La Zappa... il tridente, il rastrello, la forca, l'aratro, il falcetto, il crivello, la vanga (04:28)
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Altre recensioni
Di stargazer
“Mio fratello è figlio unico perché è convinto che esistono ancora gli sfruttati malpagati e frustrati.”
“Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia, che ce l'ha con me.”