Gli anni novanta, sono stati per il rock italiano, anni di abbondanza alternativa allo strapotere del rock "venduto" dei soliti nomi da supermarket del sabato pomeriggio. Tralascio volutamente la sfilza dei nomi dell'uno e dell'altro schieramento e mi soffermo solamente su un nome che con questo disco sancisce la fine della prima parte della propria carriera: i RITMO TRIBALE.

Partiti negli anni ottanta come gruppo  hardcore hanno maturato con gli anni suoni più caldi e hard rock e soprattutto hanno visto la voce del cantante Edda diventare il loro marchio di fabbrica inconfondibile. Con questo disco chiudono la splendida trilogia partita con il crossover-metal di "Tutti vs. tutti", proseguita poi con il similgrunge di "Mantra" vero e proprio capolavoro che ha tutto il diritto di entrare nella lista dei migliori dischi di rock italiano. Questo "Psychorsonica" si va  ad incastrare esattamente a metà srada tra i due lavori precedenti.

Con una formazione oramai rodata da concerti in giro per l'Italia e nel mondo, che vede i chitarristi Scaglia e Rioda, il bassista "Briegel" Filipazzi, il batterista Marcheschi e il tastierista Talia e il già menzionato Edda alla voce, i Ritmo Tribale riescono a coniugare alla perfezione un lirismo mai banale e si sa quanto il cantato in italiano non si sposa mai troppo bene con la visceralità del rock.

L'iniziale Oceano che nel tempo diverrà un punto fermo delle loro scalette live è un po' la summa dell'album, chitarre psichedeliche e base ritmica pulsante su cui si staglia la voce di Edda Rampoldi, cantante carismatico e unico, con la seconda voce di Scaglia a fare da contrappunto come nella successiva Base luna in cui il chitarrista fa le prove per il suo futuro da vocalist del gruppo, ma questa sarà un altra storia.

"Chi sono chi ero dove vado cosa faccio com'è come non è che ti sei già rotto il cazzo di lei, del suo progetto famiglia italiana, tu e i tuoi bambini che giocano per strada"             (da "Base luna")

Un riffone circolare de effetti elettronici del tastierista Talia sono le coordinate di "Yamuna" mentre la veloce "Disencintivato" riporta i Tribali ai suoni degli esordi. Momenti Hard rock si hanno ancora con "Invisibile", canzone quasi stoner nella struttura e con "Jesus" crossover che rimanda ai tempi di Tutti vs. tutti.

Non mancano nemmeno momenti acustici e di atmosfera che riportano alle loro precedenti ballad come "Uomini", "Amara" e "Sogna". Pur se "Nessuna scusa" non riesce ad eguagliarle per pathos e poeticità, per il sottoscritto "12 Linee" rimane il capolavoro di questo disco. Canzone da trip mentale con Edda che dimostra tutto il suo carisma avvolgente ed ipnotico.

"...Tu che sei il piu' disponibile a tutto, all'improvviso senza discorsi tu lo faresti, venderesti tua madre, per entrare nel regno delle mie stupidissime fiabe. Questa si chiama rivoluzione umana e non e' facile vincere..." (da "12 linee")

Questo fu l'ultimo disco con Edda alla voce. Dopo il conseguente tour abbandonò il gruppo per entrare in un limbo di mistero durato piu' di dieci anni.

Poi all'improvviso, due anni fa, due clamorose notizie: i Ritmo Tribale scioltisi dopo lo sfortunato "Bahamas" del 1999 con Andrea Scaglia alla voce, si riformano e fanno una manciata di concerti per supportare l'uscita di un greatest hits. Edda si rivede postando alcuni video casalinghi su YouTube.

A questo punto tutti sperano in una reunion tra le due parti, invece altre due clamorose notizie.

Anno 2009: a settembre uscirà un disco solista di Edda mentre i Ritmo Tribale perdono momentaneamente (?) Rioda rimpiazzato dall'ex Afterhours Xavier Iriondo e si trasformano in un nuovo gruppo, i NOGURU.

Staremo a vedere.

Carico i commenti...  con calma