Fu lo spot del film in questione a farmi venire quella frenetica voglia di catapultarmi al cinema ad assistere a quel film horror che non vedevo dai tempi di "Saw III".

“La nascita del più grande serial killer della storia” (o qualcosa del genere) recitava il suddetto spot, il quale mi forniva tutti i presupposti per poter passare un’"angosciosamente indimenticabile" serata (e qualche nottata insonne).

Dannata pubblicità.

“Halloween - The Beginning”, remake personale di Rob Zombie della celeberrima saga di Halloween, è, a mio modestissimo parere, uno di quei horror “solo violenza, (quasi) niente spessore artistico”.

Il film è nettamente diviso in due parti: l’infanzia di Michael Myers e la sua vita da adulto. La prima di queste due parti è nettamente la migliore; il regista mostra attraverso scene di grande efficacia le ragioni dell’odio di Michael, introverso bambino nato da madre spogliarellista e papà ignoto, maltrattato sia a casa, dal patrigno e dalla sorella, che dai classici bulli di scuola. Il giorno di Halloween comincia la sua lunga serie di omicidi, uccidendo le persone dalle quali veniva maltrattato ma, allo stesso tempo, mostrando sentimenti di compassione nei confronti della sorella neonata e della mamma, unici suoi affetti.

Fin qui il film sarebbe da 4-5 stelle ma la seconda parte, che racconta, dopo un salto cronologico di 15 anni, la fuga dal manicomio criminale e il ritorno al paese natale di Michael, capovolge tutto: la suspense viene sostituita dalla noia. Infatti da qui alla fine vi è solamente la narrazione di una serie lunghissima di uccisioni senza senso (la più inspiegabile tra queste è l’uccisione del carceriere Ismael, unico amico rimasto a Michael, che stravolge la figura che fin qui lo spettatore si è fatto di Michael Myers, cioè di folle killer che però risparmia le persone da cui viene trattato con benevolenza) ed uguali fra loro.

L’errore più clamoroso del regista è, -ribadisco- a mio modestissimo parere, quello di non aver spiegato il motivo dell’apparente immortalità del protagonista e la ragione che lo porta a mettersi in cerca della sua antica sorella neonata, ormai adolescente, tutte cose che, per uno che non ha visto i film della saga di Halloween (dove invece vengono spiegate), rappresentano quei punti interrogativi che non permettono la perfetta comprensione della trama.

Due soli motivi per andarlo a vedere... Se siete cultori dell’horror o se volete che la vostra ragazza si stringa a voi per tutta la durata del film a causa della violenza delle esecuzioni.

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