"God hates the lords of Salem / no can ever save them / God hates the lord of Salem / no one can destroy them!".

Così urlava Rob Zombie nella canzone "The Lords of Salem" del 2006, e oggi, nel 2013, ce ne dà la prova in un cupo film horror: "Le streghe di Salem". Ancora una volta gli italiani rovinano un titolo perfetto con una traduzione immotivatamente distaccata, ma questo non ci interessa. Sin dalla sua uscita, il film ha ricevuto dalla critica professionale opinioni delle più disparate: a molti il film è piaciuto fin troppo, a molti è sembrato un aborto cinematografico. Come al solito, la verità sta nel mezzo. Pochi sono coloro che non hanno apprezzato lo stile e le riprese della pellicola; da alcuni è stato definito "visually stunning". La regia, infatti, è il maggior pregio di questo film, che si trova, per la maggior parte delle scene, ad essere una vera e propria festa per gli occhi (e non solo perché Sheri Moon Zombie, nel ruolo di protagonista, si presenta spesso poco vestita). A contribuire allo spettacolo è anche una colonna sonora perfetta, solenne in alcune scene, travolgente se unita alla magnificenza delle immagini mostrate su schermo. Con questo film, magnus opus del Rob Zombie regista, egli si presenta come un vero e proprio virtuoso della cinepresa: ci dà prova del suo gusto artistico, e così facendo lascia attoniti. Apprezzabile è anche la totale assenza di effetti speciali digitali, a vantaggio di quelli artigianali, più credibili in quanto concreti, e dunque più spaventosi.

Il problema del film non è certo nel suo aspetto estetico, dunque, ma nella trama, banale e spremuta per fin troppo tempo, inadeguata per un film e più adatta a un cortometraggio. La narrazione, peraltro, si concentra su alcuni aspetti del tutto inutili all'efficacia della storia, sbrigando in poco tempo elementi molto interessanti, che avrebbero potuto costituire il corpo del film rendendolo molto più inquietante e godibile. Si sarebbe potuta tralasciare, ad esempio, l'intera ricerca sulle streghe da parte del personaggio esperto, questo elemento poliziesco che effettivamente non ha aggiunto quasi nulla alla trama, quando ci si poteva concentrare maggiormente sull'effetto della canzone dei "Signori" sulle donne di Salem. Problema centrale della trama è che non ci sono abbastanza problemi. Non voglio spargere spoilers su ciò che accade nel film, ma, genericamente, dico che avrei preferito un'introspezione psicologica più profonda... un'avanzamento più sofferto verso il finale. Il film prova a essere un horror psicolgico, infatti, e molte volte ci riesce! Chiari modelli di Zombie sono Polanski (in "Rosemary's Baby") e Kubrick (in "Shining", ma pure "Eyes wide shut"). Lui stesso si riferisce al suo stile con le parole: "Ken Russel (di 'Altered States', ndr) alla regia di Shining". Infatti il film fa un grande affidamento sulla tensione, tanto che potrebbe risultare persino noioso. Come nei film citati, di violenza ce n'è poca, e, quando c'è, spesso avviene fuori inquadratura. Probabilmente, invece, un po' di esplicita violenza impressionante (fatta bene come Zombie sappiamo la sa fare) non avrebbe guastato la pellicola, ma migliorato l'effetto generale. Se guardato con la disposizione d'animo sbagliata, questo film potrebbe persino risultare ridicolo, stupido, quando invece è solo la sceneggiatura ad avere problemi ben chiari e definibili, limitati. Sono memorabili le scene ambientate nel passato: i sabba delle streghe come la loro arsura al rogo. Memorabili sono quasi tutte le "visioni" della protagonista. Semplicemente, si sente che tutti questi buoni elementi sono stati buttati alla rinfusa e non sfruttati a sufficienza. Il film ha grandissimo potenziale, ma ben poco di quel potenziale s'è adempiuto. 

Particolare menzione d'onore per le creature deformate, i "mostri", angoscianti e presentati con la massima serietà possibile. Zombie ha gusto, nel campo dell'orrido. Notevole anche la blasfemia costante, durante l'intera pellicola, che non può che offendere i cristiani più fedeli. 

Consiglierei questo film? Non ne ho la minima idea. Io sapevo cosa aspettarmi, e mi aspettavo persino la delusione, dunque non sono rimasto così deluso. Sono un fan di Rob Zombie e dell'horror in generale (soprattutto di questo sottogenere!) dunque è pure un film che rientra nei miei gusti di suo. Sicuramente, il film non può affatto piacere allo spettatore medio: non è un'opera commerciale. È un'opera artistica? Nemmeno, perché ha degli elementi commerciali che la trascinano in basso. Allora a chi può piacere? A Rob Zombie stesso. Il film è un suo puro divertissement, e un'esaltazione di sua moglie (primo film in cui è protagonista), donna che lui chiaramente venera, e un personalissimo delirio estetico. Andatelo a guardare solo se siete disposti a spegnere il vostro cervello e lasciarvi prostrare dall'intensità degli elementi spettacolari del film. Il film è un pulp. Un pulp sontuoso.

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