Seduto in cima ad una montagna, sguardo perso all’orizzonte, senza una meta. Quante lune sono passate da quei ricordi di gloria passata? Quanti fotogrammi sovrapposti prima di scegliere il tuo solitario percorso? Le sabbie del tempo impietose nascondono il passaggio degli eroi. Granello su granello. E tra le loro dune si alza il canto della tua terra, dei tuoi avi, a ricordarti ciò per cui sei nato e per il quale hai combattuto.

Tuo “fratello” Richard ha deciso di farla finita, senza una spiegazione o una frase su cui riflettere. Un dolore silente e profondo, perché incomprensibile, ma duro come un pugno d’aria che sfonda il petto. Senti la necessità di trasformare quel grido, che risale dal profondo, nell’unico linguaggio che conosci: il pianto della tua chitarra. Le uniche vibrazioni che riescono a sostituire le tue lacrime. Cerchi un suono nuovo, senza briglie, che riesca a fondere la spiritualità delle tue radici all’anima rock coltivata in tre decenni on the road. Ma cerchi anche un distacco da un passato ingombrante, una musica al passo con i tempi, che sappia emozionarti ancora. E’ il tuo desiderio di rinascita, una luna nuova. Non è cosa semplice, a quarant’anni suonati (in tutti i sensi). Ma tu non sei uno qualsiasi. Tu sei Robbie Robertson, la mente creativa della Band, colui che ha conquistato Bob Dylan, nel tuo sangue scorre l’orgoglio della tua razza. Ed in tuo omaggio si sono scomodati artisti del calibro di Peter Gabriel, Neil Young, Gil Evans, Tony Levin, gli U2 al completo ed altri ancora. Collaborazioni che rendono questo tuo primo e omonimo disco a suo modo speciale, e che testimoniano il trasversale apprezzamento che ti sei meritato in tanti anni di onesta carriera.

C’è la tua voce, roca e sofferta, il tuo cantato confidenziale che trasuda tutta la tua umanità e forza interiore. Una voce a tratti sgraziata e a tratti sussurrata, che ci racconta di distese incontaminate, degli odori ed i sapori della terra, dei rumorosi silenzi dell’animo. E non può mancare la tua inseparabile chitarra, che si divide tra paesaggi melodici inafferrabili e tambureggianti ritmiche che battono all’unisono con il pulsare del tuo cuore. Quante lune sono passate per mettere insieme i pezzi di questo puzzle? Quanti fotogrammi di vita vissuta scorrono lungo questi solchi? E allora per una volta lascerò stare la descrizione dei brani. Obiettivamente in questi casi non è necessaria.

Questo è un disco da ascoltare tutto d’un fiato. Uno specchio che riflette l’immagine di un uomo grande nella sua umiltà. Hai detto: “Volevo un album che rispecchiasse il mio stato d’animo attuale”. Beh, ci sei riuscito, Robbie!

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