Sfogliando le discografie di artisti su Wikipedia, soprattutto nella versione italiana, ci si accorge dell'oscurità che avvolge alcune tra le opere migliori di musicisti diversamente noti solo perché associati a gruppi amati dal grande pubblico. Sto parlando di Robert Fripp, già leader/burattinaio dei King Crimson, già fondatore  con Brian Eno del noto duo sperimentale di produzione di loop chitarristici sovra incisi: la celebre tecnologia "Frippertronics".

In continuità con questi vecchi lavori, negli anni Novanta Fripp decide di produrre nuova musica basata su complicati schemi tecnologici in cui si fondono  suoni di chitarra synth registrati in audio digitale per produrre un effetto (spesso inquietante) di armonie che si sfaldano e si ricompongono. Nessun altro strumento.

Nel Volume 2 di questi cosiddetti "Soundscapes" Robert Fripp dedica una serie di composizioni alla madre da poco scomparsa e la titola "Blessing of Tears" (1995).

Nonostante l'approccio alla musica freddo, tecnologico, misurato e ossessivo, quello che ne emerge è un piccolo miracolo di libera emozione.  Le otto tracce, frutto di una registrazione live americana, sono impressionanti. Gli intrecci di "Cathedral of Tears" iniziano lenti, eterei, lontanissimi fino ad arrivare alti nel cielo, brillanti. Il risultato è un'esplosione di grida, di voci piangenti sempre più intense, per farsi ascoltare, nella tonalità del rimpianto e del ricordo. Tutto il disco è strutturato in modo simile: ci sono note lunghe evanescenti come sfumature indaco nel cielo mattutino (appunto "first light" che richiama i suoni Eno/Fripp di "Evening Star") e la parte centrale dei brani è una pioggia di armonie intrecciate come i rami di un salice. Il punto di vista visivo dell'opera è evidente: i suoni rimandano a colori, immagini, vivide impressioni di dolore dettate dalla scomparsa di una persona che ora è parte di questo mondo interno, privato, profondo. Alla fine di ogni brano l'ascoltatore proverà la sensazione di trovarsi in una chiesa in cui regna un assoluto e significativo silenzio.

In "Blessing of Tears" Robert Fripp mostra una sensibilità notevole, un messaggio chiaro, affettivo ed anche esteticamente consonante dal punto di vista dell'ascoltatore (cosa riscontrabile in pochissimi romantici brani della sua produzione). 

Consiglio di acquistare i "Soundscapes" ma soprattutto di trovare quest'opera e assaggiarla poco a poco: un raro momento di connubio tra tecnologia, ispirazione, armonia e commosso ricordo di chi non c'è più.

Elenco e tracce

01   The Cathedral of Tears (06:30)

02   First Light (07:59)

03   Midnight Blue (06:07)

04   Reflection I (06:06)

05   Second Light (07:33)

06   A Blessing of Tears (08:28)

07   Returning I (03:59)

08   Returning II (05:10)

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