Approfittando dei due anni di pausa al termine del tour di "Opera Seconda" i tre Pooh, Roby Facchinetti, Red Canzian e Dodi Battaglia, prima del grande evento dei 50 anni di carriera, si sono concessi uno spazio solista a testa. In questo caso parliamo del primo dei tre dischi usciti, "Ma che vita la mia" di Camillo "Roby" Facchinetti, del 2014. Il disco si compone di dieci brani, gli ultimi scritti da Valerio Negrini. In particolare, il testo di "Gocce nel mare" è stato modificato via telefono appena dieci giorni della dipartita dallo storico paroliere. Si comincia come meglio non si potrebbe, ovvero con una lunga overture strumentale intitolata "Il volo di Haziel", dedicata all'Angelo custode di Roby, e nel brano interviene anche la soprano Valeria Delleani Caponnetto, moglie dell'arrangiatore e collaboratore Danilo Ballo. Un brano che mette subito in luce la componente sinfonica e pianistica che ha sempre contraddistinto il compositore. Si prosegue poi con "Ma che vita la mia" dove la voce solenne dei Pooh fa un resoconto della propria vita, tra musica e amore, esattamente lo stesso che fa Dodi Battaglia in "Grazie" nel suo "Dov'è andata la musica", disco che pure si apre con un brano strumentale. Possiamo quindi trovare delle affinità nei progetti dei tre. Una canzone più di speranza in senso lato che di amore è invece "Un mondo che non c'è", il secondo singolo uscito nel marzo 2014 e pubblicato dallo stesso artista sul suo canale ufficiale Youtube. Nell'album la voce di Roby è tuttavia diversa dallo "stile Pooh", è come se da solo riuscisse a mettere in evidenza aspetti non scorgibili nel gruppo. Il resto sono piacevoli canzoni sentimentali comunque afferenti allo stile del pianista bergamasco, "È per me", "Vola che non sei sola", "Ieri, oggi e per sempre", "Il tempo di guardare la luna", "Bugie", "Gocce nel mare". Il finale è strumentale, come il brano inziale, è come nel disco di Dodi è dedicato all'immenso Valerio Negrini. Se in "Dov'è andata la musica" il brano si chiama "Vale", qui è "Poeta". Lo stile di Roby è chiaramente diverso da quello di Dodi, tuttavia come detto vi sono punti di contatto innegabili, per due che lavorano insieme da 47 anni. La copertina ritrae il volto del Nostro in primo piano. Nulla più del volto può raccontare e rappresentare la musica presente nel disco, nel quale è presente all'interno anche una dedica a Valerio Negrini, anche testuale e non solo musicale quindi. Al disco vanno tre stelle, un prodotto di mestiere dove, come già detto, ci si può divertire a scorgere gli aspetti solisti di Roby, anche confrontandoli coi precedenti "Roby Facchinetti" 1984 e "Fai col cuore" del 1993.

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