Leggendo le varie recensioni (tutte meccanicamente positive) di "Buried" in giro per il web ho notato spesse volte la frase "Dimenticate Tarantino!" e perchè? Io non dimentico un cacchio! Anzi.. inizio proprio da qui! Prendete la scena di "Kill Bill. Vol 2", Uma Thurman viene seppellita viva da Michael Madsen. Buio.. rumori di sottofondo, respiro affannato.. angoscia e senso di chiuso percepito attraverso il nero dello schermo, poi si accende la torcia, il volto della protagonista illuminato.. sullo sfondo una cassa da morto! Urla disperate, pianti, claustrofobia asfissiante... 6 minuti di angoscia culminante nel solito stile fumettistico di Tarantino.

Be... nel caso di "Buried" togliete metà dell'ironia cartonesca.. ed allungate la scena per 95 minuti! Non vi è una sola inquadratura esterna! Un ora e mezza in una cassa! Questo elemento divide a metà la barra dei pregi e difetti. Bisogna ammettere che non è facile inventarsi soluzioni sceniche sempre diverse all'interno di uno spazio così ristretto. Il regista riesce ad infilare tutti gli elementi tecnici del cinema in una bara. Carrellate, zoom, piani sequenza assurdi, inquadrature ad ogni angolo,.. be.. su questo niente da dire! Un lavoro ben riuscito (grazie anche all'utilizzo di bare diverse che permettevano al regista di posizionare la camera in vari angoli).

Si è urlato tanto all'originalità della sceneggiatura, specialmente riguardo il finale, acclamato come capolavoro.. eppure risulta quasi identico ad un idea già sfruttata in un episodio di "CSI: Grave Danger" (sempre di Tarantino.. sempre sul seppellimento vivo). Non capisco dove sia tutta questa inventiva nel finale di Buried. Eppure delle buone idee a sfondo sociale ci sono, ed anche ben fatte. Un opera discreta, ben girata, ben congegnata.. ma ancora lontana dalla tanto acclamata "genialità" (parola usata a sproposito in ogni recensione presente nel web). Ricordiamo infatti che il cinema ha già dato i suoi buoni frutti con questo plot cinematografico (Ricordiamo il bellissimo "Sepolto vivo" di Roger Corman, oppure "Il Serpente e l'arcobaleno" di Wes Craven, e non per ultimo il bellissimo doppio colpo di Quentino Tarantino nei titoli sopracitati).

Ultimo grande mistero... il budget! Continuano a definirlo "il film low budget che ha sconvolto il sundance festival". Per quanto possa costare un attrezzatura tecnica professionale, per quanto possa essere consistente la parcella all'attore ed ai tecnici di scena... non si possono spendere 3 milioni di dollari per un film ambientato in una bara! Sam Raimi l'avrebbe fatto con 50mila dollari! (con farcitura di VERA genialità) e permettetemi di dirlo ironicamente... io l'avrei fatto con 800 euro (stesse inquadrature, stesso montaggio. Non lo dico per vanto.. ma per sottolineare che la creatività scenica in uno spazio ristretto non ha bisogno per forza di budget milionari. Sentendo parlare il regista sembra che si sia innalzato a paladino del low budget, dicendo che 3 milioni di dollari siano, cinematograficamente parlando, uguali a 10 mila lire!

Se prendiamo come paragone i budget standard dei film commerciali forse ha ragione.. ma per un film indipendente di questo tipo 3 milioni sono tantissimi cavolo!). Comunque nulla da togliere alle capacità registiche di Rodrigo Cortés. 37 anni.. giovane.. intraprendente.. e con quel tocco di cinepresa che ammicca ai suoi maestri virtuali (Alfred Hitchcock su tutti. Però i paragoni col maestro sono stati usati a mio avviso un po troppo esageratamente). Nonostante sia un prodotto registicamente valido, non riesce a convincermi al 100%. Produzione troppo elaborata che si spaccia per creatività indipendente.  Non voglio essere di parte ma.... Tarantino il "cinefilo di immensa classe" è un altra cosa! "Dimenticate Tarantino"? Chi dice così probabilmente ha dimenticato il cinema. 

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