Non è passato nemmeno un mese ma il ricordo è ancora vivissimo. Mi sembra ancora ieri quando alle 18:00 mi trovavo già davanti ai cancelli e tra 1000 spintoni e gomitate arrivano le 19:00: cancelli aperti. Purtroppo non sono in primissima fila e già parecchia gente entra prima di me, ma una volta passati i controlli corro come un matto e attraverso Piazza Grande in pochissimi secondi: eccomi davanti al palco, davanti a me 4 persone (e altrettanti metri) mi separano dal palco. Dopo 90 minuti passati sotto la stecca del sole e socializzando con i vicini, entrano puntualmente i musicisti sul palco. Il primo che riconosco è il mitico Snowy Withe, seguito da Doyle Bramhall II. Ma l'uomo che tutti aspettano è l'ultimo a salire sul palco, con i suoi capelli argentati, il fisico asciutto e il completo elegantissimo nero si piazza in mezzo al palco, imbraccia il suo storico basso e un solenne "Are You Ready?" precede un tickettio e una voce rauca hitleriana che conta fino a tre è il preludio all'apoteosi! In The Flesh è per i 12mila e oltre fan in Piazza Grande a Locrano, che incrociano le braccia davanti all'immagine di due martelli incrociati. I ritmi di The Wall continuano con il capolavoro 'Mother'. La voce calma ma rauca di Roger si contrasta con quella della bravissima Katie Kissoon, risultando molto toccante e addirittura meglio dell'originale! Si passa poi a Set The Control For The Heart Of The Sun, primo brano commemorativo a Syd Barret morto pochi giorni prima, versione uguale al live pubblicato da Roger pochi anni prima. Si prosegue poi con Shine On You Crazy Diamond che sinceramente m'ha lasciato un po' amareggiato per via della mutilazione della parte iniziale. Si continua con Have a Cigar e quindi il CAPOLAVORO Wish You Were Here, dedicata ancora a Syd, cantata tutta da Roger.

La magia continua con la poetica 'Southampton Dock' e la commovente 'The Fletcher Memoryal Home' dal The Final Cut. Poi inizia la parte dedicata ai lavori da solista: la stupenda Perfect Sense e la particolarissima Leaving Beirut (eseguita proprio nei giorni degli attacchi israeliani in Libano), accompagnata tutto il tempo da vignette ritraenti Waters quando da ragazzo andò a Beirut. Prima del finale della prima parte decolla il maialino rosa sopra la mega fabbrica: siamo a Sheep, brano bellissimo di Animals.

10 minuti dopo finale di Sheep, io riesco ad avvicinarmi ancora di più al palco e ora mi trovo in seconda fila. Tutto d'un tratto appare una luna sullo schermo gigante e pian piano un puntino rosso diventa sempre più grande, accompagnato da un rumore poco comprensibile sottofondo con gente che parla. Ad un certo punto i suoni diventano chiari e si capisce la canzone: Breathe, cantata da Doyle che non fa rimpiangere David. Il seguito del concerto è tutto Dark Side of the Moon, misto tra immagini psichedeliche, giochi di luce. Dopo quasi 2 ore Roger & Co. lasciano il palco, ma tutti capiscono che non è ancora finito e infatti poco dopo di nuovo tutti sul palco, con Waters a presentare tutti i musicisti. Finite le presentazioni un rumore di elicottero sovrasta la Piazza, Roger si guarda intorno, punta il dito nel vuoto e parte 'The Happiest Days of Your Life': Piazza Grande è in subbuglio e quando arriva Another Brick In The Wall è l'apoteosi. Il concerto si chiude con le ottime Vera, Bring The Boys Back Home e la splendida Comfortably Numb.

Oggi a un mese di distanza sono ancora eccitatissimo per ciò che ho visto, un concerto di Waters fenomenale per chi come me non ha mai avuto la possibilità di vedere dal vivo i veri Floyd (ho 18 anni), un ricordo indelebile per tutta la vita: THANK YOU ROGER!!

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