Giovani metallari crescono, o almeno questo è ciò che emerge ascoltando il debutto discografico dei Roots Of Pain, combo parmense dedito a un melodic death metal fortemente contaminato da metalcore e thrash. Strutturato sottoforma di concept album il cui tema principale era la tanto agognata profezia Maya, il disco pone dinnanzi all’ascoltatore una band dalle molteplici influenze e abile se non altro nel dar vita a brani strutturalmente semplici ed efficaci.
La formula rimane più o meno sempre la stessa: riff portante, sezione ritmica efficace nei suoi continui cambi di tempo e un cantato molto death/black style dal growl potente. Fa quasi sorridere trovare nella parte “for fans of” nomi come Lamb Of God, In Flames e Parkway Drive (!!!), perché fondamentalmente di esse in questo lavoro c’è ben poco. Parlerei più di Kreator, Entombed, Vader e perché no, Behemoth vista la proposta tutt’altro che easy listening dei nostri.
“Countdown To Armageddon” è un album che pone in risalto le qualità della band ogni qualvolta pestino forte andando a estremizzare il tutto, ma che al tempo stesso evidenzia carenze di idee nelle poche situazioni in cui i protagonisti aprano le porte a melodia e ritmi più distesi (esempio lampante la pessima “The Seventh Page”). Un imput che potrebbe servir loro per trovare la strada giusta per il futuro visto che in chiave estrema hanno buone carte da giocarsi. Buono il lavoro svolto sulle parti vocali e di chitarra – dai riff taglienti – da rivedere in parte sezione ritmica e basso, posti forse in difficoltà da una produzione dei suoni che non li pone in risalto a dovere.
Registrato e prodotto in pieno stile DIY, questo disco è un prodotto destinato soprattutto a una frangia di ascoltatori vecchia scuola, abituati a suoni grezzi e a una costante aggressione vocale.
Elenco e tracce
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