Ciao a tutti guys, a bordo del mio yoth in compagnia delle mie squinzie, sotto il solleone del mediterraneo, ben presto salperemo a formentera per una visitina alle Baleari, ma vorrei un poco occuparmi di un cantante del passato anche perchè lo sto ascoltando proprio ora:
Torniamo un poco indietro, a quei film un po retrò Hollywood anni 50, con quel romanticismo languido, humprey bogard, james dean, rita hayword, marylin monroe, bianco e nero d’annata.
Ascoltando questa mitica raccolta sembra quasi di assistere ai (falsi) ritratti di vita dell’epoca del doo-woop, del "Mr. Sandman" delle Chordettes, dei "Magic Moments" di Perry Como rifatta da Orbison , delle villette a schiera.
Ma gli anni ’50 sono ovunque in questo disco, nelle scenografie immaginarie, nei costumi, nelle automobili, Quando le donne avevano ancora le gonne, oggi o sono nude come le mie squinzie o sono vestite da maschi sia nel corpo che nello spirito ahimè.
Roy orbison, l’anti elvis, ma anche il re dei lenti: come blue bayou, come it’over, come only the lonely
California blue, corsa sulla spiaggia di un america che iniziava a corrompersi agli occhi del mondo.
The crowd, fatti abbracciare tu donna inconsapevolmente perduta tra sfingi di uomini-ominidi degli anni 2000 , piccoli così ed estremamente meschini e superficiali.
Uomini a metà tra autocommiserazione per una missione persa. Essere veri maschi .
In dreams, portata a nuova vita dal blue velvet lynchiano, dream baby, col suo piglio presleiano, impossibile non muoversi col suo ritmo rock and roll, impossibile non fare la mossetta pelvica.
Working for the man, trascinosa con i suoi coretti doo wap wap.
Claudette e sono in pista i vostri avi nei rituali pre-coitus ( mentre oggi prima coitus e poi se rimane tempo balli eminem)
Nostalgia malinconica e ciò che rimane da questi scorci di vita e di amori persi, veri melodrammi orchestrali
Running scared , enfatica liturgia con la voce sontuosa di orbison , e suon d’orchestra a cascata come uno di quelle cerimonie sinatriane tra sfarzo mafioso retrò e paillettes .
Oh pretty woman , grande successo dell’estate 1964, portata a nuova vita nel 1990 dall’omonimo film con richard gere e julia roberts
Blue angel, ancora tanto tanto amorrrre
Mean woman blues cover dal vivo della trascinante rock and roll di presley
Love hurts , vecchio fotogramma di un gran filmone immaginario hollywoodiano anni 50, rita hayword , lacrima sul volto, funerale, assiste al tuo funerale, sotto la cappa di questa litania malinconica, e tu che in realtà non sei morto ma hai montato tutto guardi il tuo funerale in lontananza sotto lapioggia, e ti accendi un cubano, mentre tu novello brando con un ghigno d’intima soddisfazione sorridi e ti allontani.
Crying , versione spagnola nel film mulholand drive di david lynch, per chi non lo sa è cantata al teatro dalla lirica spagnola che canta a capella in playback.
Sono tutti pezzi leggendari ossignori
Anything you want you got it, singolo della rinascita artistica di orbison degli anni 80, chi non ha mai cantato il ritornello alzi la mano?
Chi sa se oggi esiste ancora qualche vecchia testa che balla ancor i lenti su queste melodie ultraterrene?
Io lo faccio ancora nonostante sia un gggiovane della cosiddetta X generation, e credetemi, trombo come un riccio marino……..perché alle donne di gran classe queste cose toccano ancora per fortuna, ma solo a quelle di classe,
come Annie ad esempio, la biondina dei lenti di Orbison, Annie , non me l’hai mai data, ma è stato lo stesso magnetico annusarla su queste note.
Il solleone mi sta cuocendo il portatile, e ora di chiudere, anche perché le squinzie mi chiamano, vorranno cambiar rotta? De eh eh eh, o è solo che hanno voglia un po di Vic paparino e di fureeeesstaaaaa?
un saluto a tutti da Vic Sorriso alla proxima.

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