Oggi mi cimento a recensire questo meraviglioso disco dei Running Wild.
Devo prima di tutto dire che la fama di questo gruppo tedesco, è stata purtroppo eclissata dalle bands più famose del panorama power tedesco; ma state certi che i "Corridori Selvaggi" non hanno proprio niente da invidiare a queste. Capisco che ci sono i Blind Guardian, i Gamma Ray e gli Edguy che oltretutto piacciono tanto anche a me; però…
Comunque i Running Wild sono il gruppo Power/Heavy metal formato dallo zio Rolf Kasparek (in arte Rock n'Rolf ), che si distingue da tutti gli altri complessi per l'immagine che più bella e azzeccata non si può: loro sono i "Pirati del Metal" infatti li vediamo nei live e nei videoclip in abiti da veri e propri corsari e con fuochi che divampano nel palco. Questo gruppo ha avuto innumerevoli cambi di formazione ma che si arriva a stabilizzare solo a metà degli anni novanta. La formazione del gruppo per "Death or Glory" (la più qualitativa) vede Rock n' Rolf al canto e alla chitarra, Majk Moti alla chitarra e alle seconde voci, Jens Becker al basso e alle seconde voci e Iain Finlay alla batteria.
Andiamo al disco:
si comincia con la burrascosa "Riding The Storm" che dopo un lungo intro fatto da 6 note a ripetizione, ci regala una vera e propria scarica di adrenalina grazie ai ritmi e alla voce tagliente di Rolf. La potente "Renegade" con il suo sound fa immaginare i 4 pirati in giro per i mari nella loro nave a depredare altre imbarcazioni. "Evolution" è davvero inquietante in cui regnano duelli fra le due possenti chitarre. "Running Blood" è una veloce, melodica, epica cavalcata contro il tempo. "Highland Glory" è 1 ottimo pezzo strumentale ritmato molto bene da basso e batteria in cui il protagonista è la chitarra e ascoltando questo pezzo, immagino me stesso con quella chitarra in cima ad una montagna vicino una costa che suono come un forsennato.
"Marroned" è una signora canzone fatta da assoli veloci e magici. "Bad To The Bone" è un grande scintillìo di chitarre(vedete il videoclip). "Tortuga Bay" è un altro pezzo veloce che sembra quasi richiamare i suoni di "Marroned". La nona é la title track che è un pò più oscura rispetto alle altre ma è comunque accettabile. "The battle of Waterloo" ricrea l'ambiente di quella battaglia con una opportuna cornamusa e tutto il resto. L'ultima è "March On"; una semplice ma incisiva marcia.
Senza giri di parole: questo è il miglior disco dei Running Wild!
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