Secondo voi esiste un limite per un compositore? Me lo sono chiesto tante volte, continuando ad ascoltare musicisti virtuosi, che, per quanto bene possano suonare, non riescono a suscitare emozioni in chi li ascolta.
Personalmente ritengo che questi artisti non valgono poi tanto, che la maggior parte dei critici sono superficiali, e che la gente si accontenta di poco. Preso da questi cupi pensieri, mi chiusi in me stesso, credendo che nessuna canzone fosse più che un "gruppo di note senza senso": tutt'a un tratto sentii cosa voleva dire davvero suonare... sentii cos'è la vera musica.
Nel lettore il disco di un compositore giapponese, Ryuichi Sakamoto. Il disco era "1996", lo ascoltai senza distrarmi dalla prima all'ultima nota. La sensazione che mi pervase fu bellissima, era come se le note di quel pianoforte scaturissero non dai tasti, ma dal suo cuore, mettendo a nudo il suo animo; mi si seccò la gola, chiusi gli occhi e mi concentrai; sentivo perfettamente tutte le emozioni che Sakamoto provava in quell'istante, lo sentivo soffrire, struggersi, ma anche gioire, rallegrarsi, amare.
Per me Sakamoto è il più grande compositore ed esecutore di tutti i tempi, mi sento in imbarazzo a descrivere la sua musica, le parole perdono significato di fronte alla grandezza di quest'uomo. Il disco "1996" è perfetto nell'esecuzione e delicato nei contenuti, complesso nelle forme, deciso, dolce e armonioso dal punto di vista melodico.
Ogni singola nota è ragionata e custodisce la decisione e la forza dell'autore, che non compone solo musica, ma anche poesia. Sa infondere tranquillità e calma, con una tecnica particolare: egli spesso suona utilizzando solo gli ultimi sette tasti del pianoforte, i più acuti, i più aspri, quelli meno usati; eppure Sakamoto, accompagnato da violinisti stilisticamente modesti e poco pretenziosi, riesce a dare un significato diverso ad ogni nota, a conferirgli dei sentimenti, a farle vivere. Non un errore di incertezza, ogni brano è vigoroso e fragile allo stesso tempo. Capolavori come "Bibo no Aozora", "Rain", "Merry Christmas Mr Lawrence" sono il prodotto ultimo di un uomo che tesse insieme note ed emozioni con il suo pianoforte, aprendo il suo cuore a chiunque voglia leggerlo. Mentre ascoltavo questi brani, non mi ero accorto che accennavo ad un sorriso. Ogni insicurezza in me era svanita, solo pace e tranquillità avevano trovato spazio nel mio cuore.
Mi sono chiesto tante volte se esiste un limite per un compositore: non ho trovato risposta, ma so che se esistesse Sakamoto lo avrebbe superato da molto tempo.
Enrico Massaro
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