Sacred Reich, un monicker beffardo, una calda critica feroce verso i regimi dittatoriali, verso la guerra in tutte le sue forme. Una band thrash metal statunitense fra le più sottovalutate degli anni '80, tra le meno prolifiche in fatto di uscite discografiche, complice anche la sovraesposizione abnorme di gruppi yankee nello stesso periodo.

 I Sacred Reich avevano tutte le carte in regola per agguantare lo status di band guida del thrash statunitense: musicisti esperti e volenterosi, testi impegnati (tutt'altro che ludici), mascotte ad hoc, velocità e potenza ben calibrate. Perfino amicizie nel mondo metal del tempo (Kerry King e Jason Newsted). La band viene soffocata dagli anni '90, quelli del post thrash, avari di soddisfazioni per questo quartetto di pacifisti convinti, ammiratori dell'hardcore e dei Black Sabbath.

Phil Rind (voce e basso), Jason Rainey (chitarra ritmica), Wiley Arnett (chitarra solista) e Greg Hall (batteria), provengono dall' Arizona e sono paesani degli Atrophy, nonchè compagni di etichetta dei Flotsam & Jetsam. Giungono al disco d'esordio "Ignorance" (1987), preceduto dal demo "Draining Your Life" (1986), famosi nell'ambiente underground non solo per la miscela sonora molto Slayer style, ma anche per le liriche che trattano, senza retorica, varie tematiche sociali. Dalle foto del booklet interno vediamo le loro influenze musicali nelle t-shirt: Greg Hall con il logo degli Slayer, Phil Rind con la mascotte dei Corrosion Of Conformity (altra loro influenza hardcore), Wiley Arnett con un'enigmatica scritta "Death"(che non c'entra niente con il compianto Chuck) mentre completa la carrellata Jason Rainey assieme all'ascia sanguinante della Metal Blade, la stessa label dei Nasty Savage. Fin dalla copertina e dal titolo si intuisce come musica ed invettive mordaci vadano a braccetto. Soprattutto con la maestosa opener "Death Squad", che condanna i movimenti di Destra grazie a ritmiche veementi, che superano la velocità slayeriana, ed alla produzione eccelsa (a cura di Bill Metoyer) che sottolinea tutti gli strumenti laddove il muro sonoro creato dalle chitarre si avvicina, in qualche frangente, al death metal:

"...Democrazia" ad ogni costo/I metodi di libertà chiari/I radicali di destra, abusando del controllo/La scelta sarà la democrazia della morte/Presa con la forza/Controllata dalla paura/Squadra della morte-polizia del diritto deve eliminare la sovversione/Dissenso,disordini/Coloro che si oppongono incontreranno la morte..."

 In "Victims Of Demise" Greg Hall alza il piede dall'acceleratore e la velocità è pari alle altre thrash band, mentre Phil Rind continua a sbraitare con timbro roco e nasale, un marchio di fabbrica veramente accattivante, che sottolinea il testo incentrato sugli effetti del cancro:

 "Geni mutanti/Confondono il codice del DNA/Assalto canceroso/Preghi per la fine delle tue sofferenze/Sfigurato/Una lesione,un polipo,una ciste/Tortura funzionale/Viscere colpite e torchiate..."

 Una caratteristica dei Sacred Reich, che li accomuna ai Metallica, è la presenza di una sola chitarra solista, il bravo Wiley Arnett. In questo debutto egli firma solo la strumentale "Layed To Rest", mentre il chitarrista ritmico Jason compone altri quattro pezzi assieme a Phil Rind. Negli assoli Wiley appare a suo agio, anche se la qualità è inferiore alle capriole di Holt/Hunolt, per fare un esempio. Le tonalità degli assoli paiono sempre le stesse al mio orecchio profano, con miagolii prolungati che soffrono della mancanza di un contraltare come succedeva nei Death di "Leprosy". In quel caso gli acuti disordinati di Rick Rozz venivano bilanciati dalle regolari geometrie di Chuck, conferendo al prodotto la varietà necessaria. Nei Sacred Reich questo non avviene, anzi si nota  una certa somiglianza tra le parti dei vari brani. Ad esempio la fulminante "Administrative Decisions" si segnala per il testo critico (.."classi poco obbedienti/In questa piccola grande scuola fascista/Che incoraggia l'apatia/Partecipa e sarai bruciato...) che sembra sostituire la novità che l'ascoltatore si aspetta dopo avere ascoltato 6-7 canzoni veloci. Buona anche "Sacred Reich (apparsa sulla compilation "Metal Massacre VIII") che condanna il Nazismo con un ritmo rallentato e groovy, che spezza la tensione dell'album, e la tosta "Violent Solutions" che alterna parti lente e veloci, con grande disinvoltura, senza scadere nella pura velocità incontrollata. Una delle migliori canzoni dei Sacred Reich.

 La band, tuttavia, si trovava a comporre pezzi lestofanti nello stesso periodo in cui gli Slayer e i Metallica avevano appena forgiato brani classici come "Angel of Death" e "Battery", pezzi speed difficilmente superabili in phatos e orecchiabilità. Arduo per i Sacred Reich reinventare la velocità in composizioni altrettanto benigne. Già i Forbidden nell'88, con il debutto "Forbidden Evil", indicano la nuova via al thrash, rallentando la furia sonica in favore di cambi di tempo eseguiti con molta perizia, togliendo dunque molto fascino al terzo parto discografico dei Sacred Reich, "The American Way", uscito nel 1990.

Il mini LP "Surf Nicaragua"(del 1988) chiude la prima fase della carriera dei Sacred Reich, quella rivolta all'hardcore: la title track è un capolavoro nella musica e nelle liriche. Il ferro andava battuto finchè caldo e tre anni fra il debutto "Ignorance" ed il follow- up "The American Way", interrotti solo dal mini-LP, hanno ulteriormente penalizzato la band.

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